Sindrome ipereccitabile del neonato per sofferenza fetale

Buonasera.

Siamo due genitori angosciati. Tredici gg fa, è nato nostro figlio.

Per una presunta sofferenza fetale acuta (calo del battito cardiaco alla fine del travaglio) il bimbo è stato aiutato a venire alla luce con la ventosa. Il giorno seguente è stato sottoposto a trattamento antibiotico ad ampio spettro in quanto era stato riscontrato il valore del PCR 3 volte superiore al limite. Dopo 4 gg di antibiotico questo valore si era normalizzato. Però, fin dalla nascita, presentava dei tremori alle braccine. È stata fatta un’ecografia cerebrale risultata negativa. Dimesso una settimana fa (in ospedale vi è rimasto 7 gg) ci aspettavamo che questi tremori andassero via via scomparendo, invece ora si manifestano anche alle gambe e sporadicamente alla testa. Alle gambe e braccia si presentano quando (ma non sempre) è lui stesso a compiere dei movimenti. Una volta su dieci, il movimento si conclude con un tremore che dura 1-2 secondi ("oscillazioni piccole e veloci"). La pediatra ha parlato di ipereccitabilità. Noi, cercando notizie, abbiamo trovato patologie (più o meno gravi, tipo paralisi cerebrale ecc.) che sembrano avere gli stessi sintomi. Che possiamo fare? Come dobbiamo comportarci? È normale questo "atteggiamento"? 

Inoltre, quando si mette il dito sul palmo della mano, stringe il pugno una volta sì e cinque no, sebbene all’atto della dimissione dall’ospedale il responso della visita neurologica sia stato "nella norma" .

La ringraziamo per l’attenzione e porgiamo cordiali saluti.


Una sindrome ipereccitabile è estremamente frequente dopo una sofferenza anossica perinatale e un periodo espulsivo laborioso che ha necessitato applicazione di ventosa. Il miglioramento del quadro neurologico avviene, solitamente, verso la fine del primo trimestre di vita, non dopo pochi giorni o poche settimane dalla nascita. Per poter dire qualcosa di più dovrei sapere se vi è anche ipertonia (sindrome ipertonica-ipereccitabile), quale punteggio di Apgar aveva il bimbo alla nascita, quali erano le sue condizioni generali e qual è l’evoluzione del suo comportamento neurologico dalla nascita ad ora. Comunque, con un Apgar buono, con una ecografia cerebrale negativa, senza ipertono associato e con la certezza che la sofferenza perinatale è stata di tipo acuto ma di breve durata, posso ragionevolmente rassicurare sulla benignità e transitorietà della sindrome ipereccitabile.

Il bambino, comunque, anche se dimesso con esame neurologico nei limiti, dovrà ricontrollare il comportamento neurologico ogni mese o ogni due o tre mesi fin verso tutto il primo anno di vita, perché se è vero che i problemi neurologici di grado medio e lieve tendono a ridursi moltissimo se non a scomparire del tutto dopo il primo trimestre, è anche vero che il secondo trimestre di vita è considerato un periodo di attesa perché, a volte, alcune sindromi ipereccitabili (soprattutto se associate a ipertono muscolare, però), verso il sesto mese, possono modificarsi e l’ipertono lasciare il posto ad una ipotonia. Comunque, ripeto, questo succede quando la sofferenza cerebrale è stata di una certa importanza e soprattutto quando è iniziata molto prima degli ultimi attimi del travaglio. Il cervello dei bambini ha enormi possibilità di recupero funzionale ed è ragionevole essere fiduciosi. La PCR, nei neonati, come nei bambini più grandi e negli adulti, può aumentare quando c’è un processo infettivo in atto (nei neonati si teme una infezione da streptococco beta emolitico di gruppo B che è frequente ospite della vagina delle donne senza dare problemi ma nei neonati può dare infezioni molto gravi) e ritrovarla a valori alti obbliga quasi ad intraprendere una terapia antibiotica prima ancora di sapere se questa ipotetica infezione c’è veramente, però aumenta anche molto frequentemente proprio quando c’è stata una sofferenza perinatale o un parto un po complicato, cioè qualcosa che non ha nulla a che fare con l’infezione. Può capitare, quindi, che alcuni neonati assumano antibiotici anche quando non ce ne sarebbe bisogno, ma nel dubbio di una infezione perinatale che potrebbe avere un andamento anche molto grave, non ci si può permettere di aspettare anche quei pochi giorni necessari per avere le risposte di tamponi vari e di emoculture (anche una pcr aumentata per cause non infettive si riduce dopo pochi giorni dal parto).

Per quanto riguarda il riflesso di prensione che sembra non essere sempre presente nel bimbo, bisogna precisare che ogni verifica del comportamento neurologico di un bimbo deve essere fatta solo ed esclusivamente quando il piccolo si trova in uno stato comportamentale particolare, cioè solo quando è sveglio, con occhi aperti, tranquillo, senza pianto, senza fame e con una buona capacità di attenzione: tentativi ripetuti quando dorme o è in dormiveglia, quando ha appena finito la poppata (anche se non dorme ancora), quando piange o è agitato, possono dare risposte falsate. Bisogna poi precisare che se il neonato ha il riflesso della prensione quando si applica uno stimolo sul palmo della mano, ne ha uno altrettanto valido che è il riflesso dell’apertura della mano quando si stimola il dorso della mano o lo si accarezza con un dito: quindi, se si cerca di provocare il riflesso di prensione toccando il palmo della mano con un dito bisogna non stimolare contemporaneamente il dorso della stessa mano con un altro dito altrimenti il piccolo non saprà se aprire o chiudere la sua mano.

Per quanto riguarda i piccoli tremori e le clonie fini spontanee, durante il sonno sono frequentissime anche nei neonati e nei lattanti di pochi mesi senza nessun problema neurologico, così come altrettanto frequenti e normali sono al momento di cambiare posizione, cioè quando lo si prende in braccio o lo si posa dopo averlo tenuto in braccio: è ovvio che in un bimbo ipereccitabile siano più evidenti o più marcati. Come vi dovete comportare? Molto contatto fisico rassicurante, anche pelle a pelle e, alla fine del primo mese, volendo, anche il massaggio infantile imparato in un centro qualificato che sappia insegnarlo bene, rilassa, aiuta a delimitare i confini corporei, facilita e intensifica il rapporto empatico con la madre e tutte le mille altre belle cose che si trovano scritte un po’ ovunque. E infine, tanta fiducia nel bimbo che dimostrerà senz’altro di sapersela cavare egregiamente.

Un caro saluto,

Daniela

 

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