Sonno sempre più disturbato

 

Salve dottoressa,

le scrivo ancora perché nonostante tutti i tentativi con la dieta (togliere i formaggi, il pomodoro, prendere i fermenti lattici, il Mylicon) sembra che la situazione sia persino peggiorata; il mio bambino (che ha 17 mesi) si addormenta quasi subito, verso le 21.30 circa per poi risvegliarsi dopo mezz’ora, e ancora dopo un’ora, fino a che lo metto nel lettone con noi.

Non sarebbe assolutamente un problema dormire nel lettone, il fatto è che nel mezzo della notte comincia a dimenarsi, a stirare e alzare le gambe, a girarsi in continuazione, colpendo tutto e tutti e impedendoci di dormire.

Cerca con le mani non so cosa, inoltre si vede che è assonnato ma sembra un’anima in pena, come se non trovasse la posizione! Passa così anche due, tre ore… io provo a farlo bere, a prenderlo in braccio, ma anche in braccio dopo un po’ si stira tutto e lo devo sdraiare. Poi finalmente sfinito si addormenta.

Di giorno fa un pisolino di mattina di mezz’ora e di pomeriggio di circa un’oretta o poco più. Io penso che dorma poco nel complesso (e anche noi) ma davvero non so più cosa tentare.

Ha avuto il sonno molto agitato dai 4 ai 9 mesi, poi sembrava essersi sistemato (magari si svegliava una o due volte, bastava il ciuccio e un po’ di coccole e si riaddormentava) ma ora è da più di un mese che, qualche serata miracolosa a parte, si ripete questo teatrino

Io e il mio compagno ci alziamo molto presto e siamo davvero stanchi.

Le orecchie sono a posto, la pediatra lo ha visitato la settimana scorsa. La dottoressa sa consolarmi solo dicendomi che il suo bambino non ha dormito fino a tre anni, ma io ho la sensazione che ci sia qualcosa di più.

Mi da qualche suggerimento? Qualcuno mi dice i denti, a lui mancano solo canini e molari, ma questi movimenti non li aveva mai fatti prima! Ho letto tutti i topic sul sonno ma non ho trovato niente di simile al mio.

Grazie fin da ora, Serena (ma non troppo!)

Una volta escluse tutte le problematiche di tipo fisico che possono contribuire a rendere agitato il sonno del bambino (mal d’orecchio, reflusso, intolleranze alimentari o vere e proprie allergie ad alcuni alimenti, di solito latte vaccino, a volte celiachia, anemia, infezione alle vie urinarie, presenza di parassiti – di solito ossiuri – nell’intestino, assunzione di alimenti o bevande eccitanti come coca cola, cioccolato, disturbi legati alla dentizione – in corso di eruzione i canini sono fastidiosi – disturbi respiratori come apnea notturna, russa mento ecc.) e una volta escluso che in famiglia vi sia una ereditarietà per tali disturbi (almeno uno dei genitori o un altro fratello che, alla stessa età, si comportava nello stesso modo), bisogna cercare di inquadrare questo problema:

•·         in un disturbo costituzionale (tendenza alle coliche gassose nei primi mesi di vita, ai disturbi del sonno come parasonnie o incubi attorno ai due anni di vita, dolori di testa o di pancia ricorrenti, dolori di crescita, vomito ricorrente in età infantile ecc.);

•·         in un disturbo transitorio di tipo psicologico esistenziale in un momento particolare della crescita del bimbo che può comportare, magari, un cambiamento significativo delle abitudini di vita del bambino (distacco dalla mamma per l’inizio della deambulazione, ritorno al lavoro della mamma, inserimento al nido, cambio di casa, scomparsa di una persona a lui cara ecc.);

•·         ad un problema di relazione tra mamma e bambino come una mancata sintonia, una incapacità della mamma di dare una risposta ai bisogni del bambino, una situazione famigliare difficile ecc.;

•·         ad abitudini di vita disordinate, con giornate prive di regole, troppa confusione in casa, troppe figure diverse che accudiscono il bambino, troppi giochi, troppa televisione, poca relazione tra mamma e bambino, poco dialogo, nervosismo materno e scarsa capacità di accudimento e via discorrendo.

Il numero di ore che un bambino trascorre a dormire non è importante e, al limite, non è nemmeno importante come si comporta il bambino durante il sonno a condizione che la mattina si svegli riposato, sereno e vivace.

Instaurare delle corrette abitudini di vita e dei corretti rituali di addormentamento è, poi, altrettanto importante per una buona igiene del sonno. Questi suggerimenti si possono trovare un po’ ovunque, comunque si riassumono in:

•·         orari regolari per ogni attività del bambino;

•·         rituali pre-sonno da instaurare almeno un’oretta o poco meno prima di andare a letto;

•·         evitare di mangiare o bere troppo prima di andare a letto o di assumere troppi cibi dolci;

•·         trascorrere molte ore alla luce del sole e in sano movimento durante il giorno e ridurre gradualmente le attività motorie quando cala il sole;

•·         non accorrere ad ogni richiamo del bambino dal momento dell’addormentamento in poi, non svegliarlo quando si agita o piange di notte senza svegliarsi del tutto;

•·         non dare da bere o da mangiare in occasione dei risvegli notturni;

•·         fare in modo che il bambino si addormenti possibilmente non in braccio e nello stesso luogo dove poi dormirà;

•·         abituarlo ad un oggetto transizionale rassicurante come peluche o copertina;

•·         lasciare, magari, una minima luce nella stanza del bimbo o nel corridoio in modo che i risvegli eventuali non avvengano nel buio totale;

•·         fare dormire il bimbo nel suo lettino.

Dal punto di vista farmacologico, si può tentare inizialmente con qualche sciroppo naturale a base di erbe, poco efficace, di solito, ma innocuo, per passare poi alla niaprazina (Nopron) oppure alla melatonina qualora il problema fosse di addormentamento difficile più che di risvegli frequenti.

I disturbi del sonno, nell’infanzia, sono un capitolo vastissimo che, a volte, un solo medico non è in grado di affrontare completamente a causa della sua complessità. Il pediatra, a volte, avrebbe bisogno di essere affiancato allo psicologo, al neurologo o neuropsichiatra, all’allergologo, all’otorinolaringoiatra nonché, se necessario, al laboratorio analisi.

Pertanto non è un problema risolvibile in poche righe ma deve essere affrontato con metodo prendendo in considerazione una ipotesi alla volta per poi escluderla o confermarla.

Un caro saluto, Daniela

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