Staccarla dal seno

 

Gentile dottoressa,

la mia bimba il 20.09 ha compiuto 14 mesi; è sempre stata allattata al seno e con "ahimè" l’abitudine all’ultima poppata serale come "escamotage" per addormentarsi. Da un mese circa però il latte materno è terminato ed il rituale del seno come "ciuccio" purtroppo è rimasto, con l’aggravante che nelle ultime settimane la mia assenza giornaliera di 10 ore per motivi lavorativi è coperta da: babysitter più nido più nonne, per cui il desiderio di attaccamento serale nei miei confronti è decuplicato.

Premetto che l’alimentazione è corretta: carne bianca; carne rossa (1 volta settimana), pesce spesso, verdura e minestre; frutta di stagione e pastina con grana e olio; merenda = yogurt più kiwi (per problemi di stitichezza). Tutto fatto in casa e fresco (no latte vaccino, solo capra); uovo 1 ogni 10 gg.

Ha purtroppo sempre avuto problemi di sonno, ad intervalli, con risvegli frequenti, ma nell’ultima settimana la situazione è però degenerata:

– rimane attaccata per ore, ma non si addormenta più

– al seno immette aria

– mal di pancia, aerofagia e meteorismo nelle ore notturne con conseguenti e frequentissimi risvegli

– somministrazione da parte mia di biberon con o latte vegetale o camomilla e miele ad ogni risveglio

– grida, pianto isterico con inarcatura e rigidità del corpo se provo a staccarla.

In attesa di Suo consiglio, premetto che la "teoria" dei testi al proposito la so, ma la "pratica" per trovare una soluzione a quello che sta diventando un incubo, ahimè è ancora lontana.

Ringraziandola anticipatamente per la Sua gentilezza,

Le invio i miei più cordiali saluti

Anita’s mum

Bisogna poter escludere il reflusso gastroesofageo e anche una eventuale intolleranza al latte di capra, evenienza piuttosto frequente dopo una somministrazione piuttosto prolungata di questo tipo di latte, tra l’altro non molto idoneo all’alimentazione dei bambini a causa di carenza di acido folico e dei grassi che, comunque, dovrebbero essere eliminati con la bollitura e la scrematura.

Escluse le motivazioni, diciamo, patologiche, dei risvegli notturni, bisogna proprio che tu cambi atteggiamento nel gestirli e la prima cosa da fare è l’eliminazione immediata delle poppate notturne, sia che siano di camomilla, di latte artificiale o di qualsiasi altro alimento, specie se dolcificato. Il pianto isterico con irrigidimento quando cerchi di contrastare la bimba va valutato diversamente, non certo dando poppate su poppate e dosi di miele su dosi di miele. La soluzione del problema passa, quindi, attraverso due fasi: la riflessione medica su possibili intolleranze all’origine sia di stitichezza che di dolori addominali e irrequietezza e l’acquisizione di poche regole e abitudini ben precise che dovrai adottare e far rispettare a dispetto delle richieste insistenti della piccola.

I risvegli notturni vanno gestiti senza nervosismo ma con fermezza, lasciando, se possibile, la piccola nel suo lettino e limitandosi a farle compagnia sedendosi vicino a lei, cullandola, accarezzandola e magari dandole il ciuccio se lo accetta. In casi estremi la prenderai in braccio o, alla peggio, a letto con te ma senza darle assolutamente nulla da bere e da mangiare, a meno che non sudi molto di notte e non abbia di conseguenza bisogno di bere. In tal caso darai soltanto acqua e se il problema fosse la sete la berrà volentieri anche senza miele o altro.

Soluzioni miracolose al problema non le conosco, ma è certo che per affrontarlo bisogna prima di tutto essere i primi a non adottare atteggiamenti sbagliati, ad avere il coraggio di dire alcune volte di no e di iniziare ad insegnare alcune regole ed abitudini che il bambino, da solo, certo non potrà inventare. Ribadisco comunque che prima di iniziare con i no bisogna essere certi che il comportamento del bambino non sia dovuto a reali disturbi che potrebbero avere bisogno di una terapia medica.

La tua lunga lontananza dalla piccola influisce senz’altro sul suo comportamento attuale, specie a questa età, ma questa considerazione sposta veramente di poco il problema, che non troverà certo soluzione continuando a comportarti come stai facendo. Recupera concedendole molto contatto fisico quando torni dal lavoro, ma cerca di farlo prima che sia addormentata e non sostituire questo tipo di coccola con qualcosa da bere o mangiare.

Un caro saluto, Daniela

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