Streptococco in gravidanza

 

Gentile dottoressa,

sono prossima a diventare mamma per la prima volta. Mancano esattamente 4 settimane.

Ho ritirato il mio tampone vaginale, da cui l’identificazione biochimica rileva la presenza di enterococco species (300.000 UFC/ml). Il mio ginecologo mi ha dato una crema vaginale, ma non mi sento tranquilla. Può dirmi se la mia bimba durante il parto rischia qualcosa di serio a causa di questo batterio?

La ringrazio infinitamente

L’enterococco species è un germe che può essere normalmente presente sia nel tratto intestinale che in vagina, dove vi arriva per contiguità ed è possibile che in condizioni particolari come la gravidanza possa risalire attraverso l’uretra e provocare cistiti o infezioni all’apparato urinario a livello più alto. Il batterio diventa facilmente resistente a molti antibiotici pertanto si cerca di non trattare con una terapia antibiotica se non locale quando non ve ne è stretta necessità, cioè quando non vi è una concomitante infezione alle vie urinarie o comunque più di una semplice colonizzazione batterica locale vaginale.

Può anche essere denominato streptococco di gruppo D e, in realtà, non è impossibile che nel neonato si sviluppino sepsi anche importanti dovute ad uno streptococco di gruppo D anche se le più temibili sono quelle dovute allo streptococco beta emolitico gruppo B. Sapendo della facilità con la quale questo batterio può diventare resistente agli antibiotici il tuo ginecologo, in assenza di una vera e propria infezione materna da enterococco species, ha pensato che bastasse una terapia antibiotica locale per eliminarlo e dopo la cura ti farà, credo, fare un tampone di controllo per valutare se la semplice terapia locale sia stata sufficiente, poi rivaluterà il tutto prima del parto.

Comunque l’enterococco species altrimenti detto streptococco D non ha la pericolosità dello streptococco B per il nascituro e la terapia locale è quella comunemente adottata per eliminarlo dalla vagina, cioè dal canale da parto. L’enterococco species, essendo un comune colonizzatore del canale da parto, potrebbe tranquillamente ripresentarsi e rimoltiplicarsi dopo la sospensione della terapia antibiotica quindi, forse, un ulteriore tampone vaginale ti verrà prelevato poco prima del parto e, in base alla risposta (importante è, come ho detto, che non ci sia lo streptococco B oltre a non esserci il D) si deciderà la linea terapeutica da seguire.

Attualmente, che io sappia (manco da pochi anni dalla gestione attiva dei neonati in sala parto e in reparto neonatale) non esiste un protocollo codificato in caso di presenza di enterococco species in vagina poco prima del parto, ma se ci fosse credo che non sarebbe molto dissimile da quello adottato per la profilassi delle infezioni neonatali da streptococco B che prevede la somministrazione in prossimità del parto, cioè in travaglio, di antibiotici alla madre oltre, ovviamente, a tamponi vari eseguiti al bambino.

Un caro saluto e molti auguri per il lieto evento. Daniela

 

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