Buongiorno dottoressa,
so che questo è un argomento più volte trattato ma tra i vari quesiti non ho trovato quello che fa al caso mio.
In attesa di un fratellino, da circa tre settimane sto cercando di abituare Matteo, un anno, ad addormentarsi sul lettino. In effetti ci riesce… ma sfinito dai pianti! E anche quando lo prendo in braccio per calmarlo non smette di piangere se non quando è "cotto"; si agita, si dibatte, si fa venire crisi isteriche…
Non so più come fare; ho provato a ritornare sui miei passi ma (cullandolo camminando, a discapito della mia schiena e della pancia che cresce) ma non funziona più nemmeno quello. Lo corico intorno alle otto e mezza – nove, seguo una routine ma appena lo metto sul lettino o sul lettone si tira su vispo come un grillo. Altro che leggergli una favola o cantare la ninna nanna. A volte per calmarlo devo fasciarlo come facevo quando aveva pochi mesi. Nemmeno sul lettone vicino a me si quieta.
E tra poco arriva il secondo… sono preoccupata! Di giorno è un bimbo che non dà problemi; anche i pisolini stanno diventando un po’ problematici specie quello del pomeriggio; ho anche pensato di eliminare quello del mattino ma non sarà troppo presto? Anche se mio marito pensa che lo metto giù troppo presto (il pomeriggio si sveglia alle 1630 – 17), io sono certa che la sua ipereccitazione è dovuta alla stanchezza. Ma se avesse ragione lui? Non ci capisco più nulla e mi sento incompetente; spero in una sua risposta.
Io, se fossi in te, non mi farei troppo condizionare dall’atteggiamento del bimbo. Si sa che, per lui, dormire nel lettino costituisce ora una frustrazione vista l’abitudine che aveva di dormire assieme a te e può anche darsi che non abbia abbastanza sonno alle otto e mezzo. Però mi sembra una abitudine corretta quella di mandarlo a letto a quest’ora, soprattutto in vista dell’arrivo del fratellino che, suppongo, dovrà poppare la sera attorno alle nove, almeno nei primi tempi. Però, se il tuo atteggiamento continuerà ad essere risoluto, il bimbo si abituerà: le prime volte si addormenterà per sfinimento, ma in seguito, se tu ti mostrerai risoluta a costo di soffrire, naturalmente, perché si soffre a dire di no ai propri figli, capirà che potrà addormentarsi anche da solo.
Devi solo condizionarlo a questa nuova abitudine, da una parte creando dei rituali almeno mezz’ora prima, cioè attorno alle otto di sera, per prepararlo mentalmente in modo graduale e, con un po’ di sacrificio da parte tua, continuando a stargli vicina quando lo metti a letto ma senza troppo prenderlo in braccio se piange e dall’altra mantenendo la fermezza necessaria per non disorientarlo e non fargli capire che insistendo potrà comunque ottenere quello che vuole.
Prova a ridurre un po’ il sonnellino pomeridiano considerando, però, che almeno due ore dovrebbe dormire.
Cerca, inoltre, di farlo stancare durante il giorno tenendolo a lungo all’aria aperta e facendolo muovere, compatibilmente con la sua tenera età. Il bimbo non sarà traumatizzato da questo tuo atteggiamento se non lo lascerai troppo solo quando piange ma saprai stargli comunque vicino pur senza sottostare del tutto alle sue richieste.
Un caro saluto, Daniela