Svezzamento e paure: mamma in crisi in America

Gent.ma dottoressa,

Le scrivo in relazione ad alcuni miei dubbi visto che gli usi e costumi americani (io vivo a NY) sono molto differenti, e cosi (ahimé!) anche la preparazione medico-scientifica che pecca di quella umanità che solo noi italiani abbiamo pur essendo dei professionisti.

1) Svezzamento: il mio Luigi ha 10 mesi e mi ha graziata solo 2 volte nel mangiare la pastina in brodo. Da allora non apre neanche la bocca se vede il cucchiaio, non porta nulla alla bocca (tranne le manine sue o mordicchia quelle degli altri perché ha già 8 denti ed altri in uscita). Insomma, pur variandogli i menu e facendo tentativi non mangia altro che il suo latte (Enfamil Lipil with iron ready to feed). Il pediatra americano mi ha detto "che era anormale e che dovevo vedere una clinica specialistica a Manhattan per food disorder!". Le sembra opportuno? Ora, contrariamente a prima, almeno assaggia dal biberon altri sapori (mia madre mi manda i liofilizzati Plasmon), prima nenache quelli.

2) Tra i 9 e i 10 mesi qui fanno un prelievo del sangue per verificare se il bimbo è anemico e anche la prova per la tubercolosi. Poiché mio figlio ha introdotto la baby sitter nella sua routine e sebbene sia molto dolce è per lui un cambiamento. La notte sta cominciando ad avere gli incubi e il sonno agitato (premetto che io sono a casa e la baby sitter è iper controllata!). Pensa sia il caso di fargli fare ora queste cose o posso aspettare un po’? Qui mi fanno sempre spaventare!

3) Cosa pensa posso fare per farlo mangiare normalmente?

La prego, mi aiuti perché sono davvero molto preoccupata.
La ringrazio moltissimo.
Rosanna Schotes


Cara Rosanna,
io, ovviamente, non posso dirti se il bimbo ha sintomi evidenti di anemia e non so neanche perché gli è stato consigliato il test tubercolinico: forse sono solo controlli che in USA sono di routine ad una certa età ma che poco hanno a che vedere con i capriccetti alimentari così frequenti nei bimbi, soprattutto se hanno iniziato lo svezzamento un po’ tardi.
Per questo problema una ricetta unica non esiste, ci vuole pazienza, intuizione, buon senso e fantasia.
Devi capire cosa non accetta della minestrina: Sapore? Presenza di certe verdure al posto di altre? Il fatto che non sia dolce come il latte? Il fatto che venga somministrata con il cucchiaio al posto del biberon? O, paradossalmente, il fatto che sia poco saporita e preparata ancora come un bambino "più piccolo" di lui? O forse è un atteggiamento oppositivo nei confronti della mamma troppo apprensiva mentre se data dalla baby sitter tutto diventa più facile? Cos’è cambiato nella vostra vita da un po’ di tempo a questa parte che possa giustificare gli incubi o i problemi di sonno notturni? Sono i primi dentini?
Allora, per il mangiare io ti consiglio di prendertela con calma: cerca di non dare alternative al bimbo, cioè, se fa capricci dopo pochi cucchiai di pappa non dargli il latte con i biscotti pur di farlo contento: magari aggiungi un pizzico di zucchero nella pappa, anche se non è un consiglio ortodosso, oppure scegli la minestrina da cuocere formato micron piuttosto che le farine precotte, oppure aggiungi un po’ di parmigiano in più se preferisce i sapori decisi, quando non un po’ di prosciutto sia cotto che crudo, purché senza conservanti.
Prova con i legumi che di solito piacciono ai bimbi. Insomma, concedigli una cucina più divertente se può essere la soluzione, oppure sapori più delcati e dolci come ricotta, se la trovi negli Stati Uniti o, come ho già detto, un po’ di zucchero nella pappa.
Dopo avere individuato, andando per tentativi, il sapore o i sapori che lo attraggono di più, al massimo puoi concedergli di dare per un po’ la pappa nel biberon e non con il cucchiaino, allargando i buchi della tettarella, ma non tornare indietro ridandogli il latte per disperazione. Vedrai che, anche se non dovesse mangiare per alcuni pasti, non morirà di fame e prima o poi si adeguerà.
La sera, non sempre, puoi dargli una farina lattea dolce, forse la gradisce di più. Il concetto è sempre quello di assecondarlo per metà delle sue richieste e pretendere che sia lui ad adeguarsi per l’altra metà: la politica entra molto precocemente nella vita di una persona.
Se il problema del bimbo è l’accettazione del cucchiaino, prova ad abituarlo con la frutta grattata mista al biscotto, o con un po’ di frutta mista al gelato: sono sapori allegri che hanno sempre successo.
Fai che il momento del pasto sia un gioco e non una sfida. Possibilmente lascia perdere omogeneizzati e liofilizzati vari e prepara i cibi con le tue mani: saranno senz’altro più buoni.
E infine, ascoltami: preoccupati solo per le cose importanti.
Se il bimbo sta bene, cresce bene, ha uno sviluppo psicomotorio perfetto, è vivace e intelligente, prendi tutti gli inevitabili problemi nuovi che ti si presenteranno (questi che mi dici sono solo i primi e nemmeno i più complessi!) come una opportunità per fare lavorare la fantasia e per crescere, sia come persona che come mamma. Crescere soprattutto in ottimismo e autostima oltre che in determinazione e saggezza: sei solo all’inizio di una lunga e meravigliosa avventura, guarda avanti, non ti fermare alle prime piccole difficoltà del presente.
Quando le avrai superate ti sembreranno incredibilmente facili e ti chiederai come hai fatto a spenderci così tante energie, anche se adesso è più che naturale e comprensibile che sia così. Se, invece, noti un reale problema di salute legato al rifiuto del cibo, come vomito, dolori addominali ricorrenti, disturbi intestinali, diarrea ecc., affidati al medico: cercalo umano, professionale e capace di personalizzare i suoi interventi: possibile che sia diventato così difficile pretendere questo nella nazione che si vuole dominatrice del mondo intero? 
Un caro saluto,
Daniela

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