Cara Dottoressa,
sono un neo iscritto e, con molto piacere, ho letto alcune sue risposte riguardanti diverse domande fatte da diverse mamme per problemi diversi, per questo ho voluto subito iscrivermi.
Sono un fiero padre (oltre a essere un fierissimo marito di mia moglie Antonia) di tre figli rispettivamente dell’età di: 4 anni il prossimo 15 ottobre, 2 anni e mezzo e l’ultimo arrivato il 2 luglio tutti quanti maschi.
Con il primo non ho mai avuto problemi particolari (tranne l’allergia alle graminacee da me trasmessa) però nell’ultimo periodo abbiamo notato che dopo una breve corsa o un leggero affaticamento, il bambino ha il fiatone o addirittura urti di vomito se appena finito di mangiare; questo succede da circa 10 mesi, anche nella fase dove non è presente l’allergia. Da cosa può dipendere tutto ciò? È preoccupante la situazione o può essere una fase passeggera?
Con il secondo, invece, abbiamo sempre avuto problemi non proprio gravi ma molto fastidiosi del tipo: fino a 2 anni, ogni 2 ore di media si svegliava e voleva solo la mamma per qualche minuto (premetto che sono un padre presente nella vita dei miei figli fin dal primo secondo della loro nascita).
Ha un carattere molto duro, non vuole essere disturbato in niente, è tutto suo, piange per banalità, è molto vendicativo anche con violenza e un continuo NO!NO!NO!, è pesante da sopportare ma adorabile da coccolare, la pazienza la tiene bene. Ma il problema si è verificato per la prima volta l’anno scorso, all’inizio di dicembre, con una convulsione febbrile (panico totale per noi) ricoverato, abbiamo fatto accertamenti (tutto nella norma l’esito finale del ricovero) e ci hanno dato consigli molto utili per un eventuale episodio di convulsione.
Fatto sta che il 23 agosto di quest’anno ha avuto un’altra convulsione febbrile, affrontata con i consigli che ci hanno dato, per un successivo ricovero precauzionale. Il bambino aveva cominciato con la febbre alle 20 circa della sera, per avere le convulsioni alle 14 del giorno dopo e in ospedale ha cominciato ad avere dissenteria la mattina seguente verso le7.
Ancora ricoverato perché la febbre non passava, ci hanno detto che la febbre è venuta perché c’era in corso una gastroenterite. È possibile che la febbre venga 18 ore prima della dissenteria?
La gastroenterite provoca alzamenti di temperatura da 37 a 40 in 10 minuti come ci è stato detto?
Se cosi non fosse ma fosse solo la reazione normale del fisico del bambino, c’è qualche rimedio?
Con il terzo figlio, per ora, tutto ok.
Scusi se mi sono dilungato molto ma non sapevo di questa meravigliosa opportunità.
Grazie mille per la sua pazienza e cortesia, e complimenti ancora per la sua professionalità e gentilezza.
Simpatici saluti
Sergio
Gentile sig.Sergio,
alla prima domanda riguardante l’asma da sforzo del suo primogenito ha appena risposto in una mail precedente a questa.
Per quanto riguarda la gastroenterite: sì, le infezioni virali, oltre a poter dare una febbre anche molto alta (dipende dalla virulenza del virus responsabile, dal tipo di virus, dall’età del bambino e dal suo modo di reagire di fronte a tutte le sostanze che i virus producono e che inducono la febbre), possono indurre febbre alcune ore prima dei sintomi gastroenterici.
La febbre è una reazione dell’organismo a determinate sostanze prodotte dai virus nel momento in cui vi è una forte e massiva disseminazione ematogena dei virus stessi e i sintomi gastroenterici che seguono a ruota sono la manifestazione clinica delle modificazioni enzimatiche che i virus inducono sulla mucosa intestinale, i cui meccanismi sono più lenti a manifestarsi rispetto alla febbre.
La convulsione febbrile, invece, è una particolare reazione presente in bambini predisposti dovuta alla irritazione cerebrale indotta da un aumento brusco e veloce dei valori di temperatura corporea. La convulsione, infatti, si può tranquillamente manifestare anche con valoiri piuttosto bassi di temperatura, diciamo 38 gradi, a volte anche meno, purché il passaggio da uno stato afebbrile a uno stato febbrile sia avvenuto in brevissimo tempo.
Questi rialzi febbrili velocissimi, dell’ordine di pochi minuti, un’ora circa, sono tipici delle infezioni virali più che delle infezioni batteriche. Pertanto non mi sembra che vi sia una situazione fuori dalla norma.
Per quanto riguarda il carattere del secondogenito: dal terzo anno in poi potrà esprimersi a parole e tutto andrà molto meglio.
I bimbi sandwich, cioè i secondogeniti di una famiglia che subito dopo ne concepisce un terzo, sono un po’ penalizzati perché non riescono mai ad avere la mamma tutta per sé né alla nascita né nei primi importanti anni della loro crescita: è facile, quindi, che siano, a volte, un po’ tristi, o scontrosi, o problematici, ma tutto dipenderà da come riusciranno a costruire i loro rapporti con i fratelli e da quanto spazio sarà lasciato loro per esprimersi e fare valere le proprie ragioni.
In un certo senso non hanno mai il tempo di instaurare con la mamma un rapporto assolutamente privilegiato, da figlio unico, come ogni figlio, istintivamente, vorrebbe. Ma alla fine tutto tende a riequilibrarsi e le famiglie numerose sono statisticamente più felici e solide di quelle con un solo figlio.
Un cordiale saluto,
Daniela