Dottoressa buongiorno,
le scrivo in merito al mio bimbo di nove mesi, è un bimbo molto solare, aperto e socievole ma anche molto tranquillo, non ama molto la confusione. Da quando è nato non vuole proprio stare con la nonna paterna, inizialmente credevo fosse solo un problema di conoscienza, ma le cose nonostante la nonna venga da noi tutti i giorni, non sono migliorate. Fin da piccolo appena lo prendeva in braccio cominciava subito a piangere e dopo ci voleva un pò di tempo prima di riuscire a calmarlo. Adesso che è più grandicello se è nel girello scappa e se è in braccio a qualcuno cerca di non andare con lei, ma lei ha il brutto vizio di "strappartelo"dalle braccia, cosa che per altro lui non gradisce per niente.
Mia suocera è un tipo piuttosto esuberante e rumoroso mentre il mio piccolo è tutto l’opposto non ama giochi che fanno rumore e nemmeno quando gli vengono rivolti troppi versi. Ora mi chiedevo come mai ha questo atteggiamento solo con la nonna paterna mentre con tutti gli altri, anche persone che vede per la prima volta sta volentieri?
Vorrei cercare di capire se è per mancanza di feeling tra loro due o se come mi dicono tutti sente che comunque tra me e la nonna c’è un pò di attrito. Forse in parte è così ma anche mia mamma e mia nonna non andavano d’accordo eppure io ho sempre adorato la mia nonnina. Mi chiedevo se forse mia suocera non sbagli approccio, proponendosi in maniera troppo esuberante nei confronti di mio figlio, inoltre ogni volta che è in sua presenza continua a fare paragoni con l’altro nipote, il figlio di mio cognato di un anno più grande del mio bimbo, può essere che il mio piccolo senta di essere un po’ la "ruota di scorta"?
La ringrazio molto per la pazienza e in attesa di una sua risposta le invio saluti cordiali.
Jessica
Gentile mamma, questo è un argomento molto delicato, ma ahinoi molto comune.
Capita sovente che alcuni parenti abbiano un approccio sgradito ai bambini (chissà come mai, statisticamente, questo parente è quasi sempre la nonna paterna).
Le situazioni che si creano sono molto spiacevoli e imbarazzanti, per i genitori prima di tutto perchè vorrebbero risparmiare disagio ai loro figli, e perchè si sentono tra due fuochi (è proverbiale la capacità di offendersi degli adulti di fronte a comportamenti spontanei dei bambini).
Detto questo, io parteggio spudoratamente dalla parte del bambino, che essendo piccolo, non può esprimersi in altro modo che divincolandosi sbuffando o strillando.
I segnali sono chiari, e credo che andrebbero rispettati oggi per rendere possibile e genuino domani un rapporto con la nonna.
Forzare per la quiete generale trascura del tutto i suooi bisogni di distanza e separazione (attuali, non è detto che siano per sempre, ma ora è così e non possiamo forzarlo) e rischia di renderlo agitato e frustrato.
Tra i tentativi possibili, dire alla nonna che il bambino deve essere lasciato libero di decidere lui dove andare, deve sentirsi sicuro e non forzato e che non è una scimmia ammaestrata ma un bimbo in crescita con tutte le sue caratteristiche (compresa quella di volere il suo spazio).
E’ inoltre possibile che il disagio tra lei e la signora sia percepito dal bambino (esperienza personale: lo faceva anche il mio primo figlio), e sarebbe dunque fondamentale per la serenità di tutti regolamentare le visite e essere chiari sul comportamento da tenere, tra cui ad esempio lasciare spazio al bambino e coinvolgere la nonna nel suo mondo e non viceversa.
Ultima cosa:
a nove mesi non penso possa sentirsi la ruota di scorta, credo però che questi paragoni feriscano più lei, creando distacco, a sua volta percepito dal bambino.
Anche certi discorsi andrebbero minimizzati, ad esempio chiedendo direttamente alla signora: ma perchè dici questo? e’ così importante fare una classifica per te?
Mi creda, essere assertivi e comunicare onestamente il proprio pensiero (io penso che il mio bambino preferisca decidere autonomamente da chi essere preso in braccio) è diverso che dire (non prenderlo in braccio che sennò lui piange! perchè in questo modo diamo alla nonna molte opportunità di offendersi e peggiorare la situazione).
In bocca al lupo.