Gent.ma Dottoressa, sono la mamma di Stefano, un bimbo di 3 anni.
Mi può spiegare in parole più semplici cosa significa? È necessaria secondo lei la biopsia?
Grazie mille per l’attenzione.
Annalisa
Cara Annalisa, in realtà posso solo, in qualche modo, tradurti la risposta dell’esame ecografico: poco posso dirti infatti sul quadro clinico generale del tuo bimbo senza conoscerlo, senza averlo visitato e senza avere ancora la risposta delle analisi eseguite.
La risposta che mi hai trascritto, in poche parole, mi parla di linfonodi con una struttura interna disomogenea per la presenza di zone a densità inferiore a quella che ci si aspetterebbe da un tessuto linfatico normale anche se contenuto all’interno di linfonodi aumentati di volume. Come se ci si trovasse in presenza di "cisti" o micro-raccolte di liquido all’interno del tessuto linfatico. Più in là di tanto l’esame ecografico non può andare, e l’ecografia è il mezzo d’indagine esterno non invasivo più appropriato per studiare i linfonodi. Ma più di quanto ti ha detto, appunto, non va. In presenza di un aspetto strutturale del tessuto linfoghiandolare diverso da quello normale non resta altro da fare che prelevare un linfonodo ed esaminarlo dal punto di vista istologico al microscopio, oppure prelevarne un frammento soltanto, appunto con un’agobiopsia mirata.
Le cause di ingrossamento dei linfonodi laterocervicali nei bambini sono svariate: dalle più frequenti di tipo infettivo o post-infettivo a quelle di tipo degenerativo o neoformativo e/o neoplastico. In presenza delle risposte delle analisi, della valutazione clinica generale del bambino, dell’accurata anamnesi riguardante malattie pregresse e recenti ci si potrebbe già indirizzare. Ma nel tuo caso penso che la biopsia di un linfonodo possa dare la risposta definitiva.
In ogni caso, non preoccuparti prima del tempo: linfonodi laterocervicali ingrossati con aspetti cistici sono reperto relativamente frequente sia nella prima che nella seconda infanzia. Quando persistenti o di dubbia origine la biopsia o la loro asportazione è la regola sia a scopo diagnostico che preventivo, ma spesso la loro natura risulta poi assolutamente benigna, quindi, come si dice, non fasciarti la testa prima di essertela rotta e, se necessario, sottoponi pure il tuo bimbo alla piccola biopsia senza tentennamenti. Scelta alternativa sarebbe solo l’attesa per capire se vi è una regressione spontanea come può capitare nei casi post-infettivi, ma non mi sembra la più ragionevole vista anche la scarsa invasività della minibiopsia.
Un caro saluto,
Daniela