Linfonodi

Gent.ma Dottoressa, sono la mamma di Stefano, un bimbo di 3 anni.

Da circa tre mesi – lo so, avrei dovuto muovermi prima – Stefano ha le tonsille sempre molto infiammate e alla base della mandibola ha due palline che la sera sono molto gonfie. Tutto ciò non porta a mal di gola, febbre, tonsilliti, niente di niente: il bimbo è vispo, mangia e dorme bene, gioca normalmente.
Il mio pediatra ha prescritto esami del sangue ed ecografia: gli esiti del prelievo di sangue vado a ritirarli lunedì, l’ecografia l’abbiamo effettuata stamattina privatamente e questo è il referto :

 

"In sede latero cervicale bilateralmente, sottomandibolare e retroniucale si segnala la presenza di plurime formazioni linfonodali alcune di forma allungata ipoecogeni a verosimile componente infiammatoria (aspetto ecografico a pseudo – kidney) con sottile corticale periferica ed ampio centro germinativoecogeno centrale altre ipoecogene di forma tozza bozzuta. Le dimensioni attuali sono di 11 e 20 mm . a destra inoltre in sede retroangolomandibolre a livello del polo inferiore della parotide omolaterale si osserva la presenza di una formazione nodulare ovalare a margini definiti ed ecostruttura ipoecogena disomogenea con aspetto marezzato per la presenza di aree maggiormnete ipoecogene nel suo interno (aree colliquative?). Le attuali dimensioni sono 36x22x20 mm. Tale reperto di dubbia diagnosi ecografica (degenerazione linfonodale colliquativa? neoformazione parotidea? linfonodo iper plastico?) appare meritevole di valutazione chirurgico-pediatrica al fine di precedere a prudenziale approfondimento diagnostico mediante agobiopsia mirata."

 

Mi può spiegare in parole più semplici cosa significa? È necessaria secondo lei la biopsia?

 

Grazie mille per l’attenzione.

 

Annalisa

 

 

 

Cara Annalisa, in realtà posso solo, in qualche modo, tradurti la risposta dell’esame ecografico: poco posso dirti infatti sul quadro clinico generale del tuo bimbo senza conoscerlo, senza averlo visitato e senza avere ancora la risposta delle analisi eseguite.

La risposta che mi hai trascritto, in poche parole, mi parla di linfonodi con una struttura interna disomogenea per la presenza di zone a densità inferiore a quella che ci si aspetterebbe da un tessuto linfatico normale anche se contenuto all’interno di linfonodi aumentati di volume. Come se ci si trovasse in presenza di "cisti" o micro-raccolte di liquido all’interno del tessuto linfatico. Più in là di tanto l’esame ecografico non può andare, e l’ecografia è il mezzo d’indagine esterno non invasivo più appropriato per studiare i linfonodi. Ma più di quanto ti ha detto, appunto, non va. In presenza di un aspetto strutturale del tessuto linfoghiandolare diverso da quello normale non resta altro da fare che prelevare un linfonodo ed esaminarlo dal punto di vista istologico al microscopio, oppure prelevarne un frammento soltanto, appunto con un’agobiopsia mirata.

Le cause di ingrossamento dei linfonodi laterocervicali nei bambini sono svariate: dalle più frequenti di tipo infettivo o post-infettivo a quelle di tipo degenerativo o neoformativo e/o neoplastico. In presenza delle risposte delle analisi, della valutazione clinica generale del bambino, dell’accurata anamnesi riguardante malattie pregresse e recenti ci si potrebbe già indirizzare. Ma nel tuo caso penso che la biopsia di un linfonodo possa dare la risposta definitiva.

In ogni caso, non preoccuparti prima del tempo: linfonodi laterocervicali ingrossati con aspetti cistici sono reperto relativamente frequente sia nella prima che nella seconda infanzia. Quando persistenti o di dubbia origine la biopsia o la loro asportazione è la regola sia a scopo diagnostico che preventivo, ma spesso la loro natura risulta poi assolutamente benigna, quindi, come si dice, non fasciarti la testa prima di essertela rotta e, se necessario, sottoponi pure il tuo bimbo alla piccola biopsia senza tentennamenti. Scelta alternativa sarebbe solo l’attesa per capire se vi è una regressione spontanea come può capitare nei casi post-infettivi, ma non mi sembra la più ragionevole vista anche la scarsa invasività della minibiopsia.

Un caro saluto,

Daniela

 

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