Mio marito ha avuto una relazione extraconiugale e io ho deciso di perdonarlo

In passato ebbi lunghe conversazioni con le amiche sul tema tradimento. Cosa avremmo fatto se il nostro partner ci avesse tradito? E come facevano le mogli tradite a perdonare il marito fedifrago?

Mai e poi mai pensavo. Quella non sarò mai io.

Non solo non sposerei mai un uomo con evidenti caratteristiche da playboy, mi dicevo, ma non rimarrei mai con un traditore – non in una relazione e soprattutto non in un matrimonio.

tradimento

Quando conobbi mio marito 20 anni fa, era un bravo ragazzo.

Fui la sua prima fidanzata seria, la prima donna che presentò a sua madre.

Non aveva mai tradito in vita sua. Mi adorava, e tutti potevano testimoniarlo. Mi sentivo al sicuro, forse troppo al sicuro.

Ci siamo sposati e abbiamo avuto subito dei figli, tre bambini in tre anni che mi hanno regalato tanta gioia ma mi hanno anche messa a dura prova.

Entrambi abbiamo smesso di investire l’uno nell’altro e abbiamo invece dedicato tutto il nostro tempo e le nostre energie ai figli e alla sua carriera tanto che il nostro matrimonio alla fine è sprofondato in coda alla nostra lista delle priorità.

Non abbiamo mai organizzato delle serate a due.

La sera, tutto quello che desideravamo era mettere i bambini a letto e passare il resto del tempo sul divano a leggere un libro o giocare con lo smartphone perché eravamo troppo stanchi per fare qualunque altra cosa.

Mi sono negata a lui ancora e ancora.

Non ci siamo baciati o toccati per più di sei mesi di fila.

Non potevo sopportare nemmeno il solo pensiero dopo essere stata da sola con i bambini per ore e ore mentre lui lavorava. Ero sfinita e avevo avuto abbastanza mani su di me tutto il giorno.

Eravamo diventati coinquilini.

Sapevo che eravamo in frantumi come coppia, ma non avrei mai pensato che sarebbe andato a caccia di altre donne.

Anzi, avrei scommesso del denaro che mio marito non si sarebbe mai scopato un’altra donna.

E invece l’ha fatto.

Me lo confessò una sera di ottobre singhiozzando accanto a me sul divano.

Ho vomitato e poi ho chiamato la mia migliore amica anche se era mezzanotte.

Viveva in un’altra città e mi disse di tenere duro, che sarebbe stata lì il giorno dopo, e così fu.

Mandai via mio marito, e lei rimase con me per aiutarmi a restare lucida davanti ai miei figli.

Lui era distrutto, ma non mi importava. Disse che era stata solo una breve avventura. Disse che non provava sentimenti per lei. Disse che voleva solo sentirsi desiderato.

Ma non c’era niente che avrebbe potuto dire per rimediare. Niente.

Non mi importava di lei. Non ero curiosa della donna che si era scopata mio marito sapendo bene che aveva una moglie e dei figli a casa.

Era lui che aveva infranto i suoi voti.

Provavo così tanta rabbia e dolore a causa di quello che aveva fatto lui, che non avevo tempo di pensare pure a lei. Non l’ho mai cercata su Google o chiesto che aspetto avesse. Lei non meritava la mia energia.

Ebbi solo l’energia per essere dispiaciuta per il nostro matrimonio.

Ebbi solo l’energia per prendermi cura dei miei figli.

Ebbi solo l’energia per preoccuparmi di me stessa e di come avrei potuto andare avanti.

Alcuni giorni parlavo e funzionavo a malapena. Mormoravo poche parole ai miei figli che all’epoca avevano 4, 5 e 7 anni, ma questo era tutto quello che potevo permettermi. Stavo facendo del mio meglio.

A volte riuscivo a trovare l’energia per essere una madre fantastica, ma erano solo delle brevi parentesi.

La rabbia e il risentimento per l’infedeltà di mio marito riaffioravano sempre.

Mi ritrovavo ad arrabbiarmi con lui per aver dimenticato di prendere i tovaglioli e, prima di rendermene conto, gli stavo sbraitando di andare a scoparsi di nuovo qualcun’altra perché tanto non riusciva ad essere un buon marito.

E lui mi lasciava fare. Si sarebbe impiccato piuttosto che urlarmi contro.

Ha programmato serate di coppia, mi ha portato nei miei ristoranti preferiti, e non ha mai fatto cenno alla quantità di denaro che ho iniziato a spendere per me stessa per cercare di riempire il vuoto profondo. Un vuoto che aveva sostituito la fiducia in mio marito.

Gli dissi di andare, di uscire da quella porta e di andare da lei. Io sarei stata bene. Ce l’avrei fatta. Avrei preferito essere sola piuttosto che con qualcuno che riteneva di dover restare. Mi meritavo di più, e così anche lui. Quelli erano i momenti in cui sembrava più afflitto, più scioccato di se stesso per quello che aveva fatto.

Così si dava del maledetto e io me ne compiacevo.

Molto lentamente riuscii a lasciarmi alle spalle la cosa, e a impegnarmi nel nostro matrimonio, ma quella sensazione va e viene, anche ora a distanza di anni.

I nostri figli non hanno idea dell’infedeltà di mio marito. Non ne abbiamo mai parlato quando erano nei paraggi.

La loro opinione del padre per me è sacra. Lo adorano e non voglio che lo sappiano mai.

Quanto accaduto non lo definisce e non definisce il nostro matrimonio.

Certi giorni, quando mi sento dilaniata dalla sua infedeltà, lo colpisco attaccando briga per piccole cose, perché sono un essere umano che sta ancora cercando di affrontare il dolore.

I bambini stanno sempre dalla sua parte e mi dicono che sono cattiva con papà. Ci vuole tutta la mia forza per non dire loro: “Se solo sapeste! Non sono io il malvagio qui. Mi ha ferito. Papà mi ha ferito”.

Ma non lo farò. E questo non perché penso che sia una decisione pessima, ma perché non riesco a vedere in che modo potrebbe essere d’aiuto per la nostra famiglia.

Si tratta di una situazione delicata e ogni nucleo familiare è diverso, e che decidiate di raccontare o no ai vostri figli, a vostra madre o ai vostri amici dei vostri problemi coniugali, dipenderà solo da voi.

Personalmente, decisi di dirlo alla mia migliore amica e alle mie sorelle. Questo è quanto.

E non perché non volevo lo sapesse nessuno, ma perché sapevo di non poter gestire le reazioni di alcune persone riguardo a quello che aveva fatto mio marito.

Avevo bisogno di chiarezza ed energia per ricostruire la mia famiglia. Sapevo che sarei stata offuscata e influenzata dalle opinioni altrui.

In certi momenti pensavo che avrei fatto le valigie e me ne sarei andata via, in altri pensavo che sarei rimasta per sempre, poi ancora volevo allontanarmi il più possibile da lui. Nella mia testa questo vortice non smetteva mai di girare.

Ed eccomi qui – cinque anni dopo – ancora sposata, ancora all’oscuro riguardo all’identità dell’amante di mio marito.

Perché sono rimasta?

Sono rimasta perché vale la pena lottare per la mia famiglia.

Sono rimasta perché amo l’uomo con cui ho scambiato i voti, anche se lui li ha disattesi.

Sono rimasta perché mio marito mi ama.

Sono rimasta perché il pensiero di lui che esce dalla porta di casa con le valigie mi fa star male.

Sono rimasta perché l’idea di incontrarlo al McDonald’s per stare tutti insieme con i bambini nei fine settimana mi manda in crisi.

Sono rimasta perché credo ancora nel mio matrimonio.

Sono rimasta perché ora capisco cosa significa accettare la scelta che ha fatto, perdonarlo e amarlo comunque. E questo è qualcosa che non avrei potuto capire fino in fondo se non l’avessi vissuto in prima persona.

È facile giudicare le donne che perdonano il marito traditore

La relazione extraconiugale di mio marito non definisce il nostro matrimonio.

E, cosa ancora più importante, non definisce me.

So che potrei vivere una vita felice anche da madre single. (Non ho detto “facile”, ho detto “felice”).

So di poter scegliere di porre fine al nostro matrimonio quando voglio.

E in questo momento, voglio ancora essere sua moglie.

Ho scelto di mettere la mia energia nella creazione di questo nuovo rapporto, perché è certo che non potremo mai più tornare a come erano le cose prima.

Ora è diverso.

Non posso mentire e dire che va tutto bene.

Brucia, a volte fa così male che non riesco a respirare.

Ma questo dolore non è tanto grande quanto sarebbe quello che proverei se mettessi fine al nostro matrimonio.

Sono rimasta perché è la mia scelta, la mia vita e il mio matrimonio.

Ho scelto di fare ciò che era meglio per me – non ciò che era meglio per i miei figli e non ciò che era meglio per mio marito, ma ciò che era meglio per me.

E ho deciso di scriverlo, perché se riesci a identificarti (e spero di no per te), voglio che tu sappia che è il tuo matrimonio, è la tua vita, è tua la scelta di rimanere o andare, o andare e poi tornare. Ed è tua la scelta di dirlo ai bambini, ai vicini di casa, o ai tuoi amici. È tua e solo tua.

E puoi prendere il controllo della situazione, gestirla, e sperare in un lieto fine, indipendentemente dalla decisione presa.

2 commenti su “Mio marito ha avuto una relazione extraconiugale e io ho deciso di perdonarlo”

  1. Le tue parole sono state coltelli…ho rivissuto attimo per attimo quello che è successo a me..con la differenza che io l’ho scoperto e poi lui ha confessato…il dolore però è stato lo stesso..le sensazioni sono state le stesse…anche io l’ho confidato solo alla mia migliore amica e a mio fratello..e come capita a te ogni tanto riemerge e fa male…malissimo…ma anche io ho deciso di restare..per le tue stesse ragioni…grazie..mi hai fatto bene…

  2. Ci sono tante donne che x amore o comodità perdonano il marito… Diprnde delle circonstance.. Tu hai 3 e se vedi che la forza no ce l’hai.. Io ho una amoca che con 3 figli c’è la ha fatta da sola pero come dico dipende della forza e coraggio della donna.. Tu tisei resignata alla mediocrità sempre per tuo propio bene perche i figli ammirano la donna forte e decisa… L’esempio insegna piu cge le parole.. Vivrai con odfio al maruto e ha insegnato ai figli cge le donne valgono poco.. Brava molto brava

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