Tempo di comprare una cattedra per casa! Dissi a mio marito il giorno in cui decidemmo di togliere mia figlia Martina dalla scuola pubblica.
Naturalmente, stavo scherzando sulla cattedra, anche se l’homeschooling non è affatto uno scherzo. Come ho scoperto subito, l’educazione parentale è un grande impegno in termini di tempo e costituisce un grande cambiamento, soprattutto se i nostri figli hanno conosciuto esclusivamente la scuola pubblica sin dall’asilo.
Allora perché l’abbiamo fatto?
Beh, questa è una domanda che richiede una risposta complessa.
Fondamentalmente, perché la nostra bambina lottava da circa 18 mesi. Lei è rispettosa, creativa e inclusiva.
Ma sapevo che qualcosa le stava succedendo a causa dei voti, dei commenti dell’insegnante sul suo lavoro, e delle ore necessarie per finire i compiti a casa ogni santo giorno.
Alla fine abbiamo ricevuto molteplici diagnosi che ci hanno fatto aprire gli occhi e ci hanno fatto capire quali fossero i bisogni di nostra figlia.
Ed è stato allora che io e mio marito ci siamo seduti e abbiamo discusso a cuore aperto. Cosa era meglio per nostra figlia in questa situazione e in questa stagione della sua vita?
Permettetemi di essere chiara: non siamo affatto contro la scuola pubblica. I genitori di mio marito sono entrambi ex insegnanti della scuola pubblica.
Io e mio marito abbiamo entrambi frequentato la scuola pubblica. Io stessa sono una ex assistente universitaria.
E due delle mie tre figlie frequentano una normale scuola pubblica.
Nonostante il nostro background scolastico pubblico, nostra figlia stava soffrendo. All’inizio, era innamorata di tutto quello che riguardava la scuola: dal pulmino che ce la portava, allo zaino delle Principesse, alla ricreazione, alle cose interessanti che imparava durante scienze, alla scrittura. Ma nell’arco di un anno e mezzo, l’abbiamo vista scivolare in un pozzo buio dal quale non riusciva ad uscire.
Era come se mia figlia avesse una gamba rotta, eppure ci si aspettava da lei che corresse una maratona per stare al passo con gli altri atleti.
Un’impresa impossibile.
Nel momento in cui abbiamo valutato la possibilità di fare homeschooling, ho avvertito un’avvolgente sensazione di pace.
Tutto ad un tratto, si è materializzata una possibilità di fuga, un piano che ci avrebbe donato sollievo e sicurezza.
So che suona drammatico, ma la verità è che quando tuo figlio soffre, è inevitabile andare in modalità Mamma Orsa.
Era giunto il momento di un grande e positivo cambiamento.
Quando abbiamo detto a nostra figlia che avevamo deciso di farla studiare a casa sua, lei sorrise e lanciò un’urlo di gioia.
Era come se le avessimo detto che le avremmo preso un unicorno come animale domestico.
Sì, il momento è stato magico. Il sollievo che provavo era lo stesso che provava anche lei.
Quelle prime settimane di studio a casa richiesero molto tempo e aggiustamenti.
Sulla base di alcune delle raccomandazioni del suo pediatra, decidemmo di utilizzare alcuni libri specifici, in più passavamo un sacco di tempo a leggere per costruire il vocabolario e le capacità di comprensione.
Questa comunque rappresentava solo una delle tante opzioni.
Alcuni homeschoolers si avvalgono di corsi online, altri si uniscono a gruppi di altri homeschoolers, e alcuni invece utilizzano combinazioni di corsi online e gruppi.
Come per tutto il resto, alcune cose funzionano meglio per certi bambini, altre per altri (e per le loro famiglie).
È stato nei primi complicati giorni di homeschooling che ho imparato ciò di cui la mia bambina aveva bisogno per imparare.
E sono stata in grado di fornirglielo così come le occorreva.
La sua frustrazione si sciolse rapidamente come neve al sole.
Mi sedevo accanto a lei al tavolo da pranzo e la osservavo mentre rapidamente afferrava i concetti che le spiegavo e riusciva in compiti che erano quasi impossibili per lei nel contesto della scuola pubblica.
Dopo poche settimane, la sua comprensione della matematica, che l’aveva torturata per anni, ha fatto un improvviso balzo. Da sola, riuscì a svolgere correttamente 24 su 24 problemi di matematica a tre cifre.
La cosa più importante è che sa che mi importa di lei. Se ha un bisogno, ci lavoriamo per soddisfarlo. E così, lei è in grado di imparare.
Ammetto che, a causa delle mie idee sbagliate sull’educazione parentale, inizialmente ero in imbarazzo quando qualcuno si accorgeva che mia figlia era con me, a mezzogiorno di un giorno infrasettimanale, e mi chiedeva perché non fosse a scuola. Quella persona avrebbe pensato che ero strana? Sovversiva? Anti scuola pubblica?
Da bambina, conoscevo una famiglia che praticava educazione parentale, e a dire il vero, avevo sviluppato stereotipi e preconcetti.
Quello che ho capito subito però è che le persone sono veramente curiose in merito all’homeschooling, e questa curiosità mi dà l’opportunità di parlarne.
Ora se mi chiedono, rispondo con un sorriso: “Sì, è a scuola. La scuola a casa”.
E allora il più delle volte le persone si aprono e mi confessano di aver preso anche loro in considerazione l’homeschooling, o di averlo praticato, o comunque hanno cose belle da dire in proposito.
Noi che facciamo homeschooling sembriamo diversi, ma…
No, non siamo una setta.
No, non pensiamo che la scuola pubblica sia la cosa peggiore dopo i tatuaggi in faccia.
No, non pensiamo di essere migliori degli altri.
Se abbiamo preso questa decisione è perché abbiamo capito che è la cosa migliore per i nostri figli.
Alle 16.30 di ogni giorno, tutti i miei figli sono di nuovo insieme.
Le mie due figlie più grandi arrivano a casa con gli scuolabus, dopo aver trascorso un’intera giornata in una bellissima scuola elementare pubblica con insegnanti che le adorano.
La piccola strilla e corre ad abbracciarle, e noi ci sediamo intorno al tavolo della cucina e parliamo della giornata mentre mangiamo uno spuntino, ed è un momento bellissimo.
L’educazione parentale è stata per noi una decisione che ci ha cambiato la vita, una decisione che siamo grati di aver preso.
È stato il nostro modo di preservare in nostra figlia la gioia e l’amore per l’apprendimento.
E questo vale ogni sacrificio.
Per approfondimenti sull’Homeschooling in Italia vi consiglio https://www.edupar.org