In quanto donne, ci sentiamo in conflitto per tutta la vita. Ma niente causa più conflitti interiori e sensi di colpa della maternità.
È una continua altalena di gioie e frustrazioni, ogni giorno, e spesso contemporaneamente.
Mi ritrovo a contare i minuti che restano prima di andare a dormire perché sono esausta e svuotata.
E mi sento frustrata se mi chiedono l’ennesimo sorso d’acqua, o l’ennesimo bacino della buona notte.
Ma quindici minuti dopo che si sono addormentati, ecco che già mi mancano, e mi sento addosso un senso di colpa per essere stata infastidita dalle loro richieste.
“Crescono in fretta, goditeli finché sono piccoli” è il consiglio che spesso ci sentiamo dare quando ci lamentiamo per essere stanche ed esaurite.
So che è vero perché ho un bambino che ha compiuto sei anni da poco e mi sembra ieri che iniziava a dire mamma.
Ma quando sei nel bel mezzo della storia, quel consiglio è difficile da accettare.
Ma diventerà tutto più facile, giusto?
Mentre ero in trincea con il primo figlio appena nato, ricordo di essermi chiesta quanto sarebbe stata più facile la vita con un bambino che avesse “meno” bisogno di me.
Ma poi mi resi conto, con il cuore pesante, che non è che non avrebbe avuto più bisogno di me, piuttosto lo avrebbe avuto in un modo diverso e per tutta la vita.
Quando arrivò il mio secondo figlio, mi successe la stessa cosa: non vedevo l’ora che crescesse e passasse al livello successivo: quello che mi avrebbe stancato meno, quello che sarebbe stato migliore di quello in cui ero attualmente.
Con il bambino numero tre, ho provato ad essere più presente, a coccolarlo di più. Ma quando lo facevo ecco arrivare i sensi di colpa: stavo dando abbastanza agli altri due, a me, a mio marito?
Conflitti interiori e sensi di colpa perenni
Ho nuovamente provato a godermi ogni stadio della vita dei miei figli: pappe di mezzanotte con il più piccolo, allenamento al vasino con il mediano, leggere libri insieme al più grande… Ma poi quei conflitti interiori hanno ripreso il sopravvento.
Cominciai a chiedermi quando avrei avuto il tempo di stare un po’ con mio marito a leggere un libro sul divano mentre i bambini giocavano, invece di pulire casa furiosamente passando da un disastro all’altro e poi rendermi conto che non mi restavano che 30 minuti per me stessa durante il pisolino dei bambini.
Cosa fare con quei 30 minuti di tempo libero? Ora, ecco che arriva un altro conflitto interiore: condividere il tempo con l’uomo che ho sposato, o buttarmi sul divano a guardare la televisione mettendo in pausa il cervello? Conflitti, conflitti. Tempo per me? Tempo per noi?
E quando devi lavorare, i sensi di colpa si moltiplicano
I sensi di colpa che prova una mamma che lavora sono costanti e spesso insopportabili.
Molte mamme li provano Ogni. Singolo. Giorno.
Per non parlare dei sensi di colpa che ti attanagliano quando fai qualcosa per puro piacere.
Vai a cena fuori con le amiche, ti stai divertendo sì, ma allo stesso tempo ti senti in colpa per esserti persa il momento della nanna, con le favole e i bacini della buona notte.
Ti ritroverai a guardare il calendario e a contare i giorni in cui sarai via la sera: cena di lavoro il lunedì, cena con gli amici martedì: oddio, come si sentiranno senza la mamma quando sarà ora di andare a dormire per ben due sere in una settimana??
Sto davvero facendo del mio meglio per superare conflitti e sensi di colpa
Voglio disperatamente godermi ogni coccola mattutina, scrollarmi di dosso ogni confusione, ridacchiare agli spruzzi d’acqua durante il bagnetto, abbracciarli nelle notti insonni, essere presente con la mia dolce metà, essere al lavoro anche con la testa invece di desiderare di essere altrove, e realizzare che sebbene sarò sempre una madre, questa fase passerà e potrei perfino provare qualche rimpianto.
Ora, ascoltami, mamma. Dobbiamo accettare con serenità i nostri conflitti.
Questa cosa chiamata maternità è piena di gioia e tristezza, frustrazione e divertimento.
Essere mamma è l’unica cosa che può farti sentire come se stessi cadendo a pezzi un minuto e fossi in paradiso il minuto successivo.
Questo è ciò che rende l’essere una mamma una cosa così incredibilmente bella.
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