Alimenti confezionati per l’infanzia: tutto quello che c’è da sapere

Ogni volta che ci avviciniamo ai supermercati e in generale ai punti vendita della grande distribuzione, ci sorge un naturale dubbio sulla qualità dei prodotti in esposizione sugli scaffali.

Quando si tratta della salute dei nostri bambini, infatti, noi mamme diventiamo molto apprensive specialmente se si parla di un ambito importante come quello della nutrizione.

Cerchiamo, quindi, di capire meglio se questi prodotti della GDO sono davvero affidabili e come sceglierli nel modo corretto, seguendo anche le normative di riferimento.

alimenti confezionati per i bambini

Quali alimenti scegliere

Per capire quali siano gli alimenti per l’infanzia da prediligere per i nostri bambini, bisogna in primo luogo sapere dove acquistarli.

A tale proposito, oltre ai piccoli spacci di quartiere, ai mercati rionali e ai supermercati, anche discount di qualità e ben forniti come Aldi rappresentano una valida opzione per risparmiare sulla spesa.

Quali alimenti prediligere? Superata la fase di allattamento, e cioè tra i 6 e i 12 mesi di vita del piccolo a seconda dei casi, vanno introdotte gradualmente nell’alimentazione del bimbo frutta e verdura.

Anche alimenti di origine animale, come i formaggi e la carne, andrebbero inseriti nella dieta a patto di non eccedere nel consumo.

In una fase più avanzata possono essere introdotti anche alimenti composti come i biscotti e gli snack, il cui consumo deve essere però sempre limitato per evitare problemi di salute come l’obesità infantile.

In secondo luogo, una mamma dovrebbe evitare di comprare cibi a base di farine semi integrali o integrali prima dei 3 anni di età del piccolo, per via di diversi pericoli per il bambino in fase di crescita rappresentati ad esempio dalla stitichezza.

Altri consigli da tenere bene a mente al momento di fare la spesa sono i seguenti: le proteine animali e quelle vegetali dovrebbero essere sempre bilanciate, mentre ingredienti presenti in alcuni prodotti confezionati come i dolcificanti e il saccarosio vanno evitati del tutto.

La normativa di riferimento

Esiste comunque una normativa che disciplina il consumo di alimenti per bambini, nonostante presenti una serie di contraddizioni.

La direttiva 2006/125/CE è utile per avere una lista dei tenori minimi relativi ai micro-nutrienti e ai macro-nutrienti presenti nei vari cibi per bambini (carne, pesce e via discorrendo).

In questa legge vengono, inoltre, fissati dei limiti per quanto riguarda i residui negli alimenti così da garantire un livello di sicurezza maggiore.

Non a caso, infatti, i cibi per i bambini costano più di quelli per gli adulti proprio perché le aziende affrontano delle spese più alte per la selezione delle materie prime.

In realtà, come anticipato poco più sopra, si parla di una direttiva europea comunque non priva di punti oscuri. In tal caso ci riferiamo ad alcuni vuoti normativi, che hanno permesso a certe aziende di far passare per sani degli alimenti per bimbi che non lo sono nei fatti.

Uno di questi vuoti riguarda ad esempio le quantità di zucchero tollerate nei cibi per i piccoli.

Il punto sugli omogeneizzati

Molte mamme ancora oggi continuano a interrogarsi sulla bontà degli omogeneizzati, da quelli a base di verdure fino ad arrivare ai prodotti con il pesce e la carne.

Da questo punto di vista, la situazione è molto chiara: gli alimenti in questione possono essere considerati sani per i bimbi, a patto di rispettare alcuni paletti imposti ovviamente dalle leggi di settore.

Si parla ad esempio del loro confezionamento (in vetro), per una questione di sterilizzazione.

In secondo luogo, è importante utilizzare materie prime specifiche, come la carne particolarmente magra oltre che di qualità e certificata, questa volta per un discorso di digeribilità e di tutela della salute.

Dalla carne al pesce, il passo è breve: anche questi omogeneizzati sono da considerarsi sicuri per il piccolo, perché la legge impone l’uso di pescato del tutto privo di contaminazioni.

Anche in questo caso si parla di allevamenti specificatamente orientati alle esigenze dei bimbi, che sfruttano ad esempio mangimi particolari e altamente selezionati.

Seguendo queste linee guida, potrete procedere all’acquisto di prodotti alimentari per i vostri figli con maggiore cognizione di causa e consapevolezza.

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