Depressione post partum I

postpartum1.jpgIl periodo immediatamente successivo al parto è quello in cui si osserva un aumento di vulnerabilità per le donne di sviluppare patologie psichiatriche, in particolar modo disturbi dell’umore. Distinguiamo tra depressione post-partum e maternity blues, le due affezioni psichiatriche dell’umore maggiormente manifestate dalle donne nel periodo che va dai tre mesi all’anno dopo il parto.

Maternity blues

Non rappresenta un disturbo che necessariamente va curato, è una forma lieve di depressione, data da sintomi quali, sensazione di “testa vuota”, irritabilità, sintomi fisici (cefalea, stanchezza), confusione e ansia.
Insorge in modo acuto tipicamente da due settimane prima del parto, fino a qualche giorno dopo di esso. Solitamente, è un fenomeno che si auto-limita. Vengono colpite dal 50% fino all’80% delle donne (Kenenrly et al, 1998).

Depressione post-partum
Costituisce un episodio depressivo maggiore caratterizzato da sintomi clinicamente rilevabili quali: irritabilità, anedonia, anergia, abulia, disturbi del sonno, ansia, affaticamento e ridotta auto-stima. A questo si associano sintomi di ridotto funzionamento cognitivo quali deficit dell’attenzione, della concentrazione e delle capacità intellettive.
Sono colpite dal 6,8% al 16,5% delle madri adulte e fino al 26% delle madri adolescenti (Gotlieb et al, 1989).

La letteratura scientifica è omogenea nell’identificare delle cause neuro-endocrine e biologiche nell’eziopatogenesi dei disturbi. La gravidanza e il parto rappresentano uno sconvolgimento dal punto di vista ormonale per la donna, funzionali al naturale accrescimento del feto ma che nei soggetti identificati come “vulnerabili” possono avere conseguenze sul sistema nervoso centrale.
A questo proposito, è opportuno soffermarsi su quei fattori cosiddetti di rischio, che aiutano a spiegare il concetto di vulnerabilità inter-soggettiva, cioè perché alcune donne sviluppano disturbi depressivi post-partum e altre no.

Fattori di rischio
Esistono fattori demografici e socio-economici: l’età della madre, giovane o anziana, un basso stato socio-economico e un basso livello culturale.
Tra i fattori psicologici e psichiatrici vediamo la familiarità per depressione e ansia e l’aver esperito sintomi di depressione e ansia durante la gravidanza.
Poi esistono fattori personologici: il nevroticismo, l’introversione, il perfezionismo, stili cognitivi disfunzionali, un’alta sensibilità inter-personale e una bassa auto-stima.

Anche eventi di vita stressanti possono essere dei fattori di rischio precipitanti. Esistono studi che hanno dimostrato che due o più eventi stressanti insorti nell’anno precedente al parto sono predittivi di depressione all’inizio del concepimento e dopo il parto.
Anche bassi livelli di supporto sociale sia nel periodo anteriore al parto che in quello appena successivo sono considerati fattori di rischio. Di particolare rilevanza è l’aiuto derivato dal partner, così come la disponibilità di figure a cui riferirsi durante la gravidanza, e la relazione con la famiglia di origine.
Infine, fattori ostetrici e biologici sono da citare come fattori contribuenti: aborti, parti pre-maturi, e vari correlati ormonali e bio-fisici (Milgrom et al, 2008).

Risulta chiaro come il periodo che ha preceduto il concepimento, per quelle donne con problemi di fertilità che si sono sottoposte alla fecondazione assistita, può senza dubbio rappresentare un fattore di rischio per l’insorgenza della depressione post-partum

Tra gli operatori sanitari si è vista l’esigenza di creare delle strutture atte al sostegno della donna con una depressione post-partum. Già da qualche anno si è potuto osservare la nascita di centri specializzati nella cura e nell’assistenza della neo-mamma depressa, come ad esempio La Casa Rosa, un progetto creato da un’equipe di “specialiste della maternità” che si pongono come obiettivo, ricalcando il modello inglese, il sostegno alla donna nel periodo di transizione rappresentato dalla gravidanza.

Bibliografia

Prevalente rates and demographric characteristics associated with depression and pregnancy and post-partum. Gotlib I.H, Whiffen VE., Mount JH., Journal of Consulting and Clinical Psychologie. 1989;57:269-274.

Maternity Blues: association with obstetric, psychological and psychiatric factors. Kenenrly H., Gath D.; British Journal of Psychiatry. 1998;155:367-373

Milgrom J, Gemmil AW, Bilszra JL, Hayes B, Barnett B, Brooks J, Erickson J, Ellwood D, Buist A. Journal of Affective Disorders. 2008;108s(1-2):147-157

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