Creme solari resistenti all’acqua: lo sono davvero?

 

Crema solare waterproof
L’efficacia delle creme solari resistenti all’acqua è in realtà limitata a un singolo bagno, soprattutto in acqua salata o clorurata.

Spalmarsi di crema solare su ogni centimetro quadrato di pelle esposta al sole (anche dietro le orecchie): eccellente abitudine, entrata gradualmente nella tradizione dei vacanzieri! Ma questa protezione diminuisce nel corso delle ore, con l’attrito di sabbia, sudore e il contatto dell’acqua, anche quando la crema viene pubblicizzata come “resistente all’acqua”.

In effetti, per essere in grado di mostrare questa dicitura sull’etichetta, i produttori devono aderire a degli standard che non sono realistici secondo l’opinione di molte associazioni di consumatori, ma anche di ricercatori e dermatologi. Uno dei protocolli più comuni è quello di misurare l’evoluzione del livello di protezione solare dopo due immersioni di 20 minuti in acqua dolce. Per superare il test, la quantità di UVB bloccata non deve essere diminuita di oltre il 50%.

Promesse che si disperdono in acqua

Crema solare water resistant
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Alla fine di maggio, la più antica associazione di consumatori nel Regno Unito ha sottolineato l’inaffidabilità di tale metodo. Eseguendo il famoso test con acqua salata o acqua clorata su due creme di marca, uno dei due prodotti ha visto diminuire l’efficienza di quasi il 60%. E, in passato, varie pubblicazioni scientifiche hanno identificato differenze significative nelle prestazioni a seconda della natura dell’acqua utilizzata. Secondo altre ricerche, mentre i prodotti “water resistant” mantengono la promessa se si tratta di un corpo che rimane immerso nell’acqua, la loro qualità scende drasticamente una volta che il corpo esce fuori dall’acqua.

La resistenza all’acqua di queste creme non è, a rigor di termini, una falsa promessa, ma non deve essere interpretata letteralmente. Il nuotatore che le usa è probabilmente meglio protetto rispetto a chi nuota protetto dalle normali creme solari. Tuttavia, ciò non significa che egli è dispensato dallo spalmare nuovamente al crema una volta fuori dall’acqua al fine di mantenere la protezione al suo livello ottimale.

Le creme non sono tutte uguali

Crema solare resistente all'acqua
dimitrisvetsikas1969 / Pixabay

È importante ricordare che nessuna protezione solare blocca il 100% dai raggi UVA e UVB. I gradi di protezione sull’etichetta (da 6 a più di 50) si riferiscono a un livello di protezione dagli UVB, raggi che raggiungono gli strati superiori dell’epidermide e sono responsabili delle scottature. È importante dunque verificare che la crema sia altrettanto efficace contro i raggi UVA, al fine di ridurre efficacemente altri rischi quali allergie solari e tumori della pelle.

Non aver paura di abbondare con la crema solare. Infatti, l’efficacia di questi prodotti è valutata basandosi su grandi quantità (2 mg per cm2 di pelle, che è il volume di sei cucchiaini per un corpo adulto). Tuttavia, recenti studi francesi hanno dimostrato che i bagnanti in genere ne mettono due volte di meno, il che deteriora le prestazioni del prodotto in maniera consistente!

Che si faccia o meno il bagno, molti dermatologi consigliano di applicare la crema almeno ogni due ore. Più in generale, è consigliabile evitare di esporsi nelle ore in cui il sole è più alto nel cielo (tra le 11:00 e le 16:00). La protezione più efficace è stare all’ombra! Infine, non esitare ad integrare la protezione della crema indossando una maglietta e un cappello a tesa larga.

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