1Durante la notte fra sabato 24 e domenica 25 avrà luogo il “cambio dell’ora”: l’orologio dovrà essere spostato un’ora indietro (per l’esattezza, alle tre di notte dovrà essere spostato alle due). Si tratta del ritorno all’ora solare, dopo sette mesi di ora legale, adottata in molti paesi del mondo occidentale per sfruttare maggiormente la luce diurna durante la primavera/estate (e consumare meno energia elettrica).
Pur riportandoci a ritmi più “naturali”, il ritorno all’ora solare non è privo di effetti sull’organismo, che si era ormai adattato ai ritmi dell’ora legale.
In particolare, risulta alterato il ritmo circadiano, l’orologio interno che regola molte funzioni cicliche del nostro corpo.
Regalando un’ora di sonno in più, risulta più gradito del passaggio all’ora legale (che, al contrario, ce la “ruba”) ma pare che questo vantaggio sia solo apparente: in realtà la maggior parte delle persone dormirà lo stesso numero di ore, svegliandosi un’ora prima del solito ma mantenendo inalterati gli orari delle attività quotidiane, trovandosi quindi “sfasata” per diversi giorni.
Gli effetti del cambiamento dell’ora possono essere:
– Disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi, sonno interrotto)
– Mal di testa
– Difficoltà di concentrazione
– Stress e disturbi dell’umore (depressione)
Tali disturbi risultano più intensi nelle persone maggiormente abitudinarie (anziani e bambini) e in chi soffre già di insonnia e depressione.
Sono comunque di breve durata e tendono a scomparire in pochi giorni.
Per ridurli, può essere utile anticipare leggermente gli orari delle attività quotidiane nei giorni successivi (in particolare l’ora dei pasti e il momento di coricarsi) e cercare di rispettare il più possibile l’alternanza luce/buio.
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