Le famiglie monogenitoriali sono sempre più numerose in Italia, e nella stragrande maggioranza dei casi sono composte da madri sole con figli a carico. Secondo l’ultimo rapporto ISTAT, parliamo di quasi 3 milioni di donne, con un aumento del 35,5% nell’ultimo decennio. Eppure, nonostante questi numeri parlino chiaro, la realtà di queste madri è ancora poco raccontata e riconosciuta.

La solitudine nascosta dietro i numeri
Essere madre monogenitoriale significa spesso convivere con un profondo senso di solitudine. Senza un partner con cui condividere responsabilità, decisioni e momenti difficili, molte donne affrontano quotidianamente una battaglia silenziosa contro il senso di inadeguatezza e la paura di non fare abbastanza. Come sottolinea Giovanna Giacomini, pedagogista e fondatrice di Edu-wow.com, il confronto continuo con una figura paterna assente, per qualsiasi motivo, accentua il senso di colpa delle madri sole.
Eppure, proprio in queste sfide emerge una forza incredibile: resilienza, ingegno e creatività diventano gli strumenti con cui queste donne riescono a garantire ai propri figli amore e stabilità. Non si tratta di essere perfette, ma di essere presenti e autentiche.
Il peso emotivo della monogenitorialità
Il peso emotivo della monogenitorialità è spesso sottovalutato. Momenti come la sera, quando il silenzio e la stanchezza accentuano la solitudine, possono diventare difficili. In quei momenti, è essenziale imparare a prendersi cura di sé stesse, anche con piccoli gesti, e ricordare che non tutto deve essere sempre impeccabile. Accettare i propri limiti è il primo passo per un benessere emotivo sostenibile.
Strategie per vivere la monogenitorialità con serenità
Le strategie per affrontare questa condizione con serenità esistono e sono concrete:
- Rinunciare all’ideale della madre perfetta
- Comunicare apertamente il proprio vissuto
- Coltivare relazioni sociali
- Prendersi del tempo per sé senza sensi di colpa
È essenziale valorizzare l’autostima, riconoscere quotidianamente i propri traguardi e allontanare il pensiero di essere un genitore “di serie B”.
Il regalo più desiderato: il tempo
Nella Festa della Mamma, ciò che una madre sola desidera più di tutto è tempo: tempo per rilassarsi, tempo per prendersi cura di sé, tempo per vivere serenamente momenti insieme ai figli. Tuttavia, questo tempo prezioso non si realizza da solo: è qualcosa che va costruito insieme ai figli, in una collaborazione basata su amore e reciproco rispetto.
L’impegno che serve: un sostegno reale
Ma oltre ai gesti simbolici, c’è bisogno di un impegno concreto da parte della società, del mondo del lavoro e delle istituzioni. Non è più accettabile ignorare le disparità esistenti, specialmente per le madri single che lavorano, ancora troppo spesso svantaggiate rispetto ad altri genitori. Servono politiche aziendali più flessibili, asili nido accessibili e sostegni economici concreti per garantire alle madri single una vita dignitosa e non in costante emergenza.
In occasione di questa Festa della Mamma, riconoscere e sostenere le madri monogenitoriali è il miglior regalo possibile. Perché la vera forza di una società sta nel valorizzare tutte le forme di famiglia, rispettando le sfide e le battaglie quotidiane di chi, ogni giorno, fa il doppio del lavoro con doppio amore.