- Luglio del 1998, Catania: un bimbo di due anni, Andrea D., muore soffocato dal caldo dentro l’automobile del padre. Uscito di casa alle 8.30 del mattino, il padre Salvatore, prima di recarsi al lavoro, avrebbe dovuto accompagnarlo all’asilo, perché la madre non poteva. Ma se ne dimenticò, lasciando il piccolo legato al seggiolino della Fiat Uno, con una temperatura esterna attorno ai 40 gradi, per più di cinque ore. Fu poi processato per omicidio colposo.
- Maggio 2008, Merate (Lecco): una madre dimentica la figlia di quasi due anni. Avrebbe dovuto lasciarla con la babysitter prima di raggiungere la scuola dove insegna. Ma qualcosa nel meccanismo della memoria salta. La donna dimentica la bambina, addormentata sul sedile posteriore. Gli aiuti sono inutili.
- Maggio 2011, Passignano sul Trasimeno: il triste destino tocca Jacopo, 11 mesi, morto dopo essere stato dimenticato dal padre in auto. Il bambino era rimasto chiuso per circa tre ore nella macchina del padre, nel parcheggio antistante il club velico di Passignano sul Trasimeno, dove l’uomo lavorava come factotum.
- Maggio 2011, Teramo: muore Elena, 22 mesi, lasciata in macchina per sei ore dal padre, professore universitario. Dopo sei ore bloccata in macchina, la bambina viene salvata in elicottero. Sembra stabile ma pochi giorni dopo c’è un drammatico peggioramento, fino alla morte.
- Giugno 2013, Piacenza: Andrea Albanese dimentica in macchina il figlio Luca di 2 anni mentre va al lavoro. Dopo 8 ore chiuso nell’abitacolo rovente, per il piccolo non c’è niente da fare. L’uomo, che sarà poi assolto da tutte le accuse, lotta per far sì che diventi legge l’obbligo di dispositivi salvavita. Apre anche un gruppo facebook: Mai più morti come Luca che conta più di 12.000 iscritti.
- Giugno 2015, Vicenza: muore Gioia, 15 mesi. Era stata chiusa in macchina per ore sotto il sole cocente. Con tutta la famiglia, di origine ivoriana, è andata a messa, poi al centro commerciale. Ma quando tutti tornano a casa, la madre si ferma a chiaccherare con i vicini e lascia Gioia in macchina: una svista fatale.
- Giugno 2017, Castelfranco di Sopra (Arezzo): muore Tamara, 18 mesi, dimenticata in macchina tutta la mattina con i finestrini chiusi, finché sua madre, che era al lavoro, non si accorge della tragica negligenza.
Tamara, Gioia, Luca, Elena, Jacopo, Andrea: quante piccole vite spezzate per colpa della fretta e dello stress. E ogni volta ci si chiede: ma come è possibile che un genitore non si renda conto di aver dimenticato il bimbo in auto?
Purtroppo, anche se pensiamo che queste cose a noi non potrebbero accadere, non c’è molto da star tranquilli: nella mente delle persone sotto stress (e di persone sotto stress personalmente ne conosco poche) può avvenire un corto circuito che ha un nome ben preciso: amnesia dissociativa transitoria.
Ad agosto 2017 scrivevamo un articolo contenente consigli e trucchi per evitare di dimenticare il figlio in auto, preoccupate da questa tragica e sconcertante sequenza di eventi che negli anni si è andata intensificando ma era evidente a tutti che l’unico modo per scongiurare il pericolo di nuove morti sarebbe stato quello di emanare una legge che obbligasse tutti ad installare dei dispositivi salvavita in auto.
Oggi, siamo felicissime di apprendere che l’installazione sui seggiolini auto di dispositivi anti-abbandono è legge e sarà obbligatoria a partire dall’estate del 2019. La lista dei bambini morti in questo modo orribile deve finire qui.