Manifesto contro la televisione di Marcello Pamio

manifesto contro la televisione
“Cattiva maestra televisione” scriveva il filosofo Karl Popper, considerandola un rischio per la democrazia. In questo libro Marcello Pamio (responsabile del sito www.disinformazione.it e autore del bestseller Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale) va anche oltre, fornendoci un trattato a tutto tondo dei possibili effetti negativi della TV.

Un libro rigoroso, lo definirei. Dati alla mano, l’autore ci informa, nella prima parte, dei rischi concreti che l’utilizzo dell’apparecchio televisivo comporta per la nostra salute e, in particolare, per quella dei nostri figli.

Inizia con brevi accenni alla storia della TV, per poi spiegare il principio fisico su cui si basa il funzionamento del tubo catodico e soffermarsi sui possibili effetti fisici delle radiazioni emesse. Ripercorre la letteratura scientifica spiegando cosa è stato dimostrato, ad oggi, e quali potrebbero essere i rischi non ancora appurati.
Ho trovato molto interessante, ad esempio, la correlazione fra l’uso della televisione e dei videogiochi e la diminuzione dei livelli di melatonina, un ormone implicato in vari aspetti della nostra fisiologia. Calo che potrebbe essere correlato con l’anticipo dell’età dello sviluppo sessuale dei bambini osservato dagli anni ’50 ad oggi.

Inquietanti anche le considerazioni sull’effetto delle onde elettromagnetiche sull’attività cerebrale, che risulterebbe rallentata, con un conseguente calo del livello di vigilanza. Una specie di trance, insomma.
Se pensiamo che, in questo stato, i nostri bambini sono sottoposti a una serie di messaggi di vario tipo (pubblicitari, di violenza, stimoli sessuali), ci renderemo conto di quanto l’effetto della televisione sulla psiche sia più subdolo e preoccupante di quello che potrebbe sembrare, a livello di condizionamenti sociali e mentali. Di questo si occupa la seconda parte del libro, interessantissima.

Data l’importanza che la TV riveste, ormai, nella vita di molti di noi e delle nostre famiglie, ritengo sia doveroso informarsi non tanto per spegnerla definitivamente (sarebbe, forse, anacronistico, per quanto tutt’altro che dannoso!), ma bensì per farne un uso più consapevole.

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