Atterrati, restiamo colpiti dalla moltitudine di biciclette che ci sono in giro e ci spiegano che, a differenza che da noi, qui difficilmente una famiglia ha più di un’auto.
Avremo modo di vedere qualcosa di più al ritorno.
Per ora raggiungiamo l’imbarco sulla splendida Costa Romantica
Flam
Hellesylt
Geiranger
Bergen
Kristiansand
Oslo
e ancora Copenhagen, per il ritorno a Milano.
La crociera sui fiordi è sempre stata il nostro sogno, sogno molto costoso, tra l’altro, così quando ci hanno detto che era un viaggio premio non ci potevamo credere.
Hanno anche avuto il coraggio di chiederci se eravamo interessati!
Saremmo partiti anche subito.
Io la crociera l’avevo già provata e sapevo che era puro sfarzo e lusso sfrenato. Per il mio compagno, invece, era la prima volta e, soffrendo il mal di mare, era già predisposto ad affrontare sette giorni di nausea.
Per fortuna si è dovuto ricredere e non si è neanche accorto di essere in navigazione.
La nave è bella e il primo giorno è di navigazione, così mi rilasso leggendo un giornale in uno dei tanti salottini, fatalità sotto una foto gigante che non poteva riuscire indifferente al mio compagno.
È un insieme di caseggiati vicinissimi, splendidamente conservati, tutti in legno (materiale in questo paese molto diffuso nelle costruzioni, ora come in passato, nonostante l’alto numero di incendi). Danno l’idea di trovarsi in una terra di frontiera dove la natura la fa da padrona, una natura ancora molto presente ma che a quei tempi doveva essere ben più dura.
È una sensazione veramente unica, si scivola su un’acqua immobile verde chiaro in mezzo alle montagne, verdi anch’esse ma del verde vivo degli alberi.
La nave sembra muoversi maestosa ma lenta, in sordina, per non disturbare questo paradiso.
Una volta scesi cominciamo un tour in pullman che ci porterà ad ammirare la stupenda natura norvegese.
La fortuna poi ci assiste, e nonostante stia nevicando, per qualche minuto le nubi si alzano e ci permettono di vedere questo spettacolo.
Rilassati e ormai in simbiosi con questa natura, ci lasciamo prendere dalla tentazione di farci un bagno nella vasca idromassaggio all’esterno con l’acqua calda, mentre gli altri stanno tutti coperti con mantelle, cappotti e giacconi.
È troppo forte, e indimenticabile soprattutto.
Acqua acqua e acqua che cade da ogni parete di roccia.
Proseguendo l’itinerario eccoci a Kristiansand Qui abbiamo l’opportunità di visitare un museo all’aria aperta. È un parco in cui sono stati ricostruiti fedelmente i villaggi sia dei primi abitanti, quindi le capanne di legno e muschio formate da un solo stanzone con un grande camino al centro per riscaldare l’ambiente e far da mangiare, sia del tempo della lega anseatica, case curate con stanze ricreate con mobili e suppellettili di allora.
Si possono ammirare dei salottini che danno una sensazione di dolcezza indescrivibile, con le sedie e i tavoli rustici, gli strumenti per cucire sotto la finestra piccola che dà sul bosco.
Al ritorno alla nave guarda un po’ chi ci viene a salutare… un alce… per fortuna è finto.
Per rendere l’idea della crociera, questo è un buffet.
Questa foto è stata scattata dopo l’una di notte dall’oblò della nostra cabina, il sole stava tramontando, uno spettacolo.
Arriviamo a Oslo che (non l’avremmo mai immaginato) è veramente una bella città. Per cominciare ci portano sulla collina che la sovrasta e dove si trova il trampolino per il salto con gli sci, dalla cui sommità possiamo vedere il panorama, fiatone permettendo.
Il tour prevede la visita al palazzo del municipio, dove si trova la sala in cui vengono consegnati i Nobel, e un passaggio davanti al palazzo reale (il look ci ha sconsigliato dal chiedere udienza a sua maestà)
e infine lo stupendo parco di Vigeland, curato nella sua architettura complessiva dall’omonimo scultore. Ogni pianta – ci dicevano – non è posta a caso, ogni spazio verde è studiato. È tutto una grande opera entro la quale Vigeland ha inserito una miriade di statue a ripercorrere età e sentimenti dell’uomo, dalla nascita alla vecchiaia e alla morte, dall’amore alla solitudine. Sono statue essenziali ma di grande espressività.
Da questo parco non saremmo voluti uscire, ci saremmo fermati ad ammirarlo tutta la giornata… se non fosse stato per quelle nuvole poco amichevoli.
Lasciata Oslo ormai il nostro viaggio si conclude con una visita veloce attraverso la città di Copenhagen, ma è quanto basta per solleticare la nostra curiosità e voglia di tornarci con più calma.
E come non concludere con un saluto alla Sirenetta.
Io sono la sirenetta di sinistra .