Gentile Dottoressa,
anche io, dopo tanto leggere le sue risposte, le scrivo per parlarle della situazione con mia figlia.
Luna ha 34 mesi, oggi.
E’ una bimba vivacissima e indipendente, che di giorno mangia poco e si muove tantissimo.
Fino a dieci mesi l’ho allattata io. Dopo aver provato per alcuni mesi il latte vaccino, abbiamo dovuto ‘ripiegare’ sul latte di capra perchè era intollerante.
Ha bevuto questo latte fino a due mesi fa, quando, letteralmente esausta dai continui risvegli notturni, gliel’ho tolto per passare all’acqua.
Credevo fosse questo il motivo per il quale si svegliava sette-otto (fino a dieci) volte in una notte. Beveva più di un litro di latte (diluito) per notte.
Sono passata all’acqua e dopo una settimana di notti tranquille, ha ripreso a svegliarsi con gli stessi tempi e modi.
Si sveglia e chiede ‘Acqua!’ e così facendo beve quasi UN LITRO E MEZZO di acqua per notte.
Lo so, sembra incredibile, e non sto esagerando, purtroppo.
Stanotte ha bevuto esattamente quella quantità di acqua.
Il problema è che si sveglia continuamente, perchè quando si attacca al biberon lo finisce e poi ne chiede subito un altro. E dorme male, perchè durante questi continui risvegli devo anche cambiarle il pannolino, visto che ancora non trattiene la pipì di notte. Gliene cambio 3 per notte.
Io sopporto la situazione per amore suo, ma trovo che sia ormai una situazione insostenibile per tutti. Si dorme poco, lei spesso è nervosa, al mattino non vorrebbe mai alzarsi.
Ho provato a farla mangiare di più a cena, ma il risultato è uguale (e lei non ha mai avuto un particolare appetito).
Il mio pediatra dice semplicemente di non darle più biberon di notte, ma lei si mette a urlare con ferocia, e non smette finchè non lo ottiene.
Sono, sinceramente, preoccupata.
Altro motivo di sete notturna è la respirazione a bocca aperta, di solito a causa di ipertrofia adenoidea ma a volte anche senza ipertrofia delle adenoidi.
Altro motivo, inoltre, per chiedere il biberon la notte è il condizionamento causato dalla cattiva abitudine di proporre sempre il biberon con qualcosa dentro come consolazione ad ogni risveglio. I bambini che sono stati condizionati dal ciuccio chiedono il ciuccio in continuazione e quando sono grandicelli lo trovano da soli e se lo ficcano in bocca senza chiedere aiuto ( a volte anche il ciuccio da sete ), ma i bambini abituati a trovare consolazione ai risvegli notturni riempiendosi lo stomaco con qualcosa cercheranno sempre da succhiare e a loro non basterà ciucciare soltanto. E’ una brutta abitudine questa; va tolta. Non che l’acqua faccia male, anzi, purché sia solo acqua e non camomilla eccessivamente zuccherata o peggio ancora latte o altri liquidi nutrienti, solo che bere o mangiare quando non a scopo nutritivo predispone a cattivissime abitudini alimentari e a pensare al cibo come unico atto consolatorio ( biscottino miracoloso per non fare piangere i bambini all’ingresso al nido, doppia merenda, una al nido e un’altra sulla strada di casa o a casa richiesta con più o meno insistenza se non con veri e propri capricci, caramelle varie o cioccolato più spesso del normale e senza motivo ).
Importante poi è capire se beve molto perché urina molto, cioè se la sete è, non solo reale, ma necessaria alla compensazione di una eccessiva e patologica disidratazione. Per esempio, il diabete giovanile si manifesta come primo sintomo evidente con una gran sete, ma questa sete è la conseguenza di una diuresi più abbondante del solito perché il rene cerca, in questo modo di smaltire gli zuccheri del sangue in eccesso accumulisi a causa della mancanza di insulina. Ma oltre alla gran sete, i bambini diabetici dimagriscono a vista d’occhio e sono fiacchi: non mi sembra il caso della tua. Vi sono poi i casi di diabete insipido, malattia piuttosto rara dovuta alla mancata secrezione da parte dell’ipofisi dell’ormone antidiuretico che serve appunto a regolare la diuresi quando l’organismo deve andare in risparmio di acqua. In mancanza di adiuretina, infatti, il rene non ha più limiti nella eliminazione di acqua, la diuresi aumenta (urine con peso specifico ridottissimo, come fossero acqua), il soggetto si disidrata e la sete è esasperante.
Ma questi sono casi limite che ad ogni pediatra verrebbero in mente quando una madre si lamenta perché il suo bambino ha troppa sete. La classica prova è la raccolta delle urine delle 24 ore e il controllo rigoroso della quantità di liquidi che assume nello stesso periodo nonché analisi chimica delle urine raccolte anche per peso specifico e glicosuria. Ma non vale la pena addentrarsi in questi dettagli troppo tecnici.
Allora che fare? Valutare se l’alimentazione della bimba è corretta e se beve a sufficienza durante il giorno. Evitare che la cameretta dove dorme sia surriscaldata e con aria troppo secca (difficile con questo clima). Decondizionare la bambina-sempre che la sua sete non dipenda da errori alimentari o da patologie metaboliche- ai biberon notturni riempiendoli sempre meno e proponendoli non a tutti gli eventuali risvegli. Farla bere a sufficienza fino a circa tre ore prima di dormire di modo che possa fare la prima abbondante pipì prima di addormentarsi. Proporle una cena leggera e con cibi poco salati come pesce e verdure cotte più frutta succosa. Controllare che di notte non sudi eccessivamente (alcuni bambini di notte sono in un bagno di sudore anche senza essere troppo coperti: dipende dal sistema vagale, non c’è nulla da fare a meno che, appunto, non abbiano troppo caldo). E se dorme a bocca aperta farle fare un controllo dall’otorino per valutare la grandezza delle adenoidi. Con i dati che ho non posso entrare in altri dettagli che farebbero riferimento a patologie troppo specifiche.