Viaggiare con i bambini è faticoso, ma ecco perché dovresti farlo comunque

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Partiamo da un presupposto: viaggiare con i bambini è una gran fatica. È costoso, impegnativo, e non assomiglia assolutamente a una ”vacanza”.

Quindi lo dirò di nuovo, viaggiare con i bambini è faticoso. Ma ne vale la pena.

Non solo viaggiare con i bambini crea delle memorie durature e fornisce opportunità per connettersi l’uno con l’altro in un modo che certe volte si perde nella quotidianità, ma viaggiare rende anche i bambini più gentili, delle persone più compassionevoli.

Secondo Quartz, gli psicologi e gli esperti di sviluppo infantile concordano che le esperienze interculturali accrescono un senso di connessione ed empatia.

Viaggiare in altri luoghi e interagire con altre persone, specialmente nelle nazioni in sviluppo, espone i bambini a una diversità socioeconomica che, a sua volta, li rende più curiosi e aperti a nuove idee.

“Interagire con altre culture aiuta i bambini a riconoscere che il loro modo egocentrico di vedere il mondo non è l’unico modo di essere nel mondo“, dice Adam Galinsky, un professore della Columbia Business School.

I benefici sono addirittura duplici, nutrendo la capacità di capire gli altri e se stessi.

Denise Daniels, una ex giornalista televisiva e fondatrice dell’organizzazione no profit National Childhood Grief Institute, spiega che quando i bambini interagiscono con persone di altri paesi e culture, imparano a rispettare gli altri mentre sviluppano confidenza in loro stessi.

Più rispetto? più empatia? Si, grazie.

vivere in una bolla

Infatti, direi che abbiamo bisogno di un corso accelerato in termini di empatia e rispetto. Nel mondo selvaggio e caotico dei nostri giorni, è facile per noi rinchiuderci dentro una bolla, rimanere lì, e creare una propria comfort-zone restandoci.

Ci circondiamo di nostri coetanei che vivono come noi, pensano come noi, credono nelle stesse cose in cui crediamo noi. E considerando che il 54% degli adulti vive vicino la loro città natale, molti di noi vivono tra persone che hanno una educazione e una infanzia simile.

Ma mentre vivere dentro una bolla ci può sembrare più confortante, non espande esattamente la nostra visione del mondo o ci introduce a differenti idee e modi di vivere. In altre parole, rafforza solamente i nostri preconcetti. E francamente, è abbastanza noioso.

Sono cresciuta in un minuscolo paese di campagna.

Piccolo paese di campagna
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Avevamo migliaia di mucche e galline, e tutti conoscevano tutti. La cittadina era sicura e confortevole, le persone erano gentili e si occupavano l’uno dell’altro.

E mentre c’erano molte cose che adoravo della mia città natale e della zona dove sono cresciuta, la sua mancanza di diversità non era sicuramente una di queste.

Fortunatamente, la mia famiglia ha viaggiato molto.

I miei genitori hanno sacrificato possedimenti materiali per poter vedere diverse parti del mondo. Grazie a questo, mio fratello, mia sorella e io siamo stati esposti ad altre culture e comunità al di fuori del nostro paesino rurale dove siamo cresciuti.

Sono cresciuta sentendo parlare altre lingue e conoscendo persone di altre culture. Ho visto delle enormi disparità economiche in paesi come ad esempio il Venezuela.

E anche se ero un’adolescente scontrosa e arrogante per gran parte del tempo, ora sono profondamente grata per aver vissuto queste esperienze perché so che mi hanno in qualche modo cambiato; viaggiare ha aperto la mia mente e mi ha fatto guardare fuori dalla mia ”bolla”.

Ovviamente, non tutti hanno la fortuna di avere tempo e soldi per poter fare lunghi viaggi, o anche solo all’interno del proprio paese, ma ci sono modi per trarre dei benefici dal viaggiare senza andare tanto lontano.

Ad esempio, Mary Helen Immordino-Yang, una professoressa di psicologia, educazione e neuroscienza all’Università della California, propone ai genitori di coinvolgere i bambini in comunità, organizzazioni e gruppi scolastici che permettono di interagire con persone di diversi gruppi demografici, etnici o sociali.

Ci sono tanti altri modi di ”viaggiare” senza salire su un aeroplano.

Moschea
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Spendete del tempo con delle famiglie appartenenti ad altre culture. Visitate una moschea, sinagoga o chiesa appartenente a una religione diversa dalla vostra. Visitate un quartiere con una alta percentuale di immigrati provenienti da altri paesi.

Incoraggiate vostro figlio a diventare amico di penna con un bambino di un’altra cultura o di un’altra parte del paese. Quando avete la possibiltà di uscire fuori dalla vostra bolla, fisicamente o in altri modi, fatelo.

Sappiate che non è mai troppo tardi per introdurre un bambino a esperienze extra-culturali.

Esperienze multietniche
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Quindi portare il vostro bambino, sia che abbia appena imparato a camminare o che abbia già iniziato la scuola a visitare la Scozia o la Spagna, non sarà uno ”spreco” perché non se lo ricorderanno; piuttosto starete inculcando e rafforzando dei valori importanti che continueranno a crescere con il tempo.

“I bambini hanno bisogno di interagire con diverse ideologie e persone, e poi quindi condividere queste esperienze con un adulto fidato, come un genitore”, spiega Immordino-Yang.

Quindi indipendentemente dal fatto di viaggiare dall’altra parte del mondo, del paese, o della città, viaggiare con i vostri figli è molto importante. Forse addirittura necessario.

perché se esponete i vostri bambini (e voi stessi) a culture, persone e posti diversi, posso garantirvi che ne varrà la pena, e i vostri soldi e il vostro tempo saranno ben spesi.

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