Se la madre non desidera che il padre riconosca la figlia

 
Buongiorno,

sono una ragazza di 25 anni e mi chiamo Chiara. La mia storia è la seguente: sono incinta all’ottavo mese di una bambina e il padre di mia figlia (il mio ex convivente) mi ha lasciata un mese e mezzo fa. Ci sono state diverse discussioni tra di noi, ho fatto di tutto per ricucire il nostro rapporto, ma lui non ne ha voluto più sapere di me. Mi ha anche denunciata per stalking e successivamente è venuto alle mani mandandomi in ospedale, e io per la mia stupidità non l’ho nemmeno denunciato.

Ora vuole accampare diritti sulla bimba che io non voglio assolutamente concedere. Premetto che da quando sono andata via da casa sua, lui non si è degnato mai di farmi una telefonata per sapere se stessi bene e se la gravidanza procedesse bene: è sparito! Non ha mai contribuito a spese che riguardassero la gravidanza e tutto ciò che servirà alla bambina, ma non fa altro che diffamarmi pubblicamente (lo scrive su Facebook) dicendo che sono una pazza, che voglio negargli i diritti di padre. Eppure non si cura di contattarmi per telefono.

Si è riaccompagnato dopo un mese con un’altra donna, ha sempre un via vai di gente in casa, scrive che si ubriacano, ma vuole il suo ‘giocattolino’, la mia bambina. Ha diversi precedenti penali (arresto per furto, detenzione di sostanze stupefacenti, il ritiro della patente per assunzione di droga) e debiti ovunque e con ogni ente pubblico, INPS, INAIL, compagnie telefoniche.

Quando nascerà mia figlia non lo chiamerò e la riconoscerò solamente io. Una persona del genere a mio avviso è deleteria per la vita di una bambina. La mia domanda è questa: cosa può ottenere successivamente alla nascita della bambina? Posso oppormi ad un suo riconoscimento? E se riesce nel suo intento, quali sono i criteri del diritto di visita del genitore non affidatario per un neonato? Io ho paura di mettere mia figlia nelle sue mani e in quelle della sua nuova donna.

La ringrazio anticipatamente e resto in attesa di una Sua risposta.
Saluti.

Chiara

Cara Chiara,

il tuo compagno potrà chiederti anche successivamente alla nascita il consenso al riconoscimento se tu avrai già riconosciuto tua figlia. Se negherai il consenso, potrà rivolgersi al tribunale per ottenere da quest’ultimo una pronuncia che tenga luogo del consenso negatogli. Il Tribunale, per valutare se emettere un provvedimento favorevole o meno, valuterà l’interesse della minore ad essere riconosciuta anche dal padre, quindi potrai in quella sede far presente al Tribunale tutto ciò che ritieni sia necessario per far sì che il tribunale valuti approfonditamente la convenienza o meno per la minore a questo riconoscimento paterno.

Laddove il Tribunale si convinca ad emettere provvedimento favorevole per il riconoscimento, dovrete poi adire il Tribunale per i Minorenni per ottenere un provvedimento sull’affidamento del minore e sulle modalità di frequentazione con i genitori. Anche in questa sede potrai far valere le tue ragioni per cercare di ottenere un affidamento esclusivo, se ritieni che quest’uomo possa essere pregiudizievole per la serena crescita della bambina, tenendo sempre presente che poi la valutazione finale spetta al Tribunale.

Buona fortuna.

Avv. Chiara Donadon

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