Buonasera,
Le scrivo per avere un parere su quanto sta accadendo a una mia amica che si avvicina al parto, con data presunta il prossimo 17 novembre. Soffre di diabete da molti anni, curata con microinfusore. Ha avuto una gravidanza tutto sommato buona, compatibilmente con le oscillazioni delle glicemia, che comunque è riuscita a tenere sotto controllo fino a ora.
Alcune settimane fa il suo ginecologo, facendola cadere dalle nuvole, poiché non ne aveva fatto cenno prima di allora, le ha ricordato che doveva programmare il parto, indotto con fettucce. Ora ci chiedevamo, cioè lei chiedeva a me, che però non ho alcuna esperienza di parti di questo tipo, è una cosa che si fa di prassi quella di procedere in questo modo?
E’ una sorta di protocollo a garanzia di partoriente e bambino che viene effettuato? Non c’è proprio alcuna alternativa? E’ davvero la soluzione migliore? La sua bimba, a differenza di quello che normalmente succede alle diabetiche, non è una bimba grande, dalle eco risulta essere sotto il 50° percentile, per cui, se fosse questa la causa che porterebbe ad anticipare il parto di due settimane, il motivo non sussisterebbe.
Che consiglia di fare? Deve attenersi a quello che le è stato detto da suo curante o c’è un’altra possibile soluzione, sempre nel rispetto di un parto in sicurezza per tutte e due?
La ringrazio anticipatamente
Francesca
Il rapporto tra ginecologo e gravida è molto importane e delicato. La donna mette nelle mani di un medico la propria vita e quella del proprio bimbo e sfido io se non è importante averne piena fiducia.
Dall’altra parte il medico deve lavorare secondo coscienza, nel bene e benessere della coppia madre-figlio. Se il parto deve essere eseguito, o è taglio cesareo o è induzione che porta o verso il parto spontaneo o verso un taglio cesareo.
Se il medico ha consigliato così, ci sarà un buon motivo che non posso sapere io, ma che sicuramente la diretta interessata può pretendere di sapere (si chiama consenso informato).
In bocca al lupo