Buongiorno dottoressa,
ho 30 anni e non sono ancora mamma.
A metà aprile avevo scoperto di essere incinta di due gemelli ma purtroppo la gravidanza si è fermata all’ottava settimana così il 30 maggio mi hanno effettuato un raschiamento…
Da allora il mio ciclo non è più regolare: il primo di 30 giorni, poi di 25, poi ancora di 25, e ora di 27.
Il problema che non riesco a rimanere incinta…e pensare che ero rimasta incinta al primo tentativo. Ogni mese la stessa cosa: il ciclo arriva, io piango e piango ancora, mi chiudo sempre di più in me stessa.
Mio marito mi da forza e mi dice "pazienza, questo mese è andato male, ci riproviamo…" Io invece non riesco a reagire e mi colpevolizzo di tutto ciò che è accaduto.
Mi chiedo perché sia così difficile rimanere incinta dopo un aborto. Anzi, mi avevano detto che sarebbe stato più facile cercare un’altra gravidanza perché l’utero è pulito, ma per me non è così. Desidero tanto un figlio, è diventata un’ossessione…
Per favore mi aiuti a capire e come mi devo comportare.
Grazie di tutto.
Non mi occupo di questi problemi, di sterilità e infertilità (sempre se fosse il tuo caso), proprio per questo!
Perché quando si decide che "occorre diventare mamma" e la natura non ritiene che sia il momento giusto la donna è capace "di impazzire" e di conseguenza di rendersi e rendere la vita difficile a tutti.
Non è vero che dopo un aborto la possibilità di un’altra gravidanza è facilitata, anzi potrei pensare che se c’è stato un aborto, potrebbe esserci un problema alla base, torno a dire sempre che sia il tuo caso.
Ogni cosa che ti dico, so che per te non sarà quella giusta. Potrei dirti di aspettare e far fare alla natura il suo corso e per te non andrà bene, potrei dirti rivolgiti a un centro per la procreazione assistita, ma anche questo potrebbe non andare bene.
Allora dico di provare a rasserenarti un attimo, a chiederti cosa vuoi realmente a dare la priorità su tutto a ciò che per te è più importante e senza rimpianti e/rimorsi andare avanti.
Sempre a tua disposizione, in bocca al lupo.