Gentile Dottore,
sono la mamma di un bambino di sei anni al quale è stata riscontrata nei giorni scorsi un’ambliopia profonda all’occhio sinistro. Il visus dell’occhio sano è di 10/10 mentre l’occhio ambliope ha un visus di 1/10 senza lente e 3/10 scarsi con lente.
Lo specialista ci ha consigliato bendaggio pomeridiano per non compromettere troppo l’andamento scolastico del bambino. La possibilità di un recupero totale della vista ci è stata esclusa, ma l’oculista confida comunque in risultati accettabili considerata l’età del bambino e soprattutto la sua collaboratività.
Dopo uno sconforto iniziale ora sembra avere accettato in linea di massima sia gli occhiali che la benda, ma vorrei sapere se ci sono delle attività che è preferibile fargli svolgere per migliorare e in qualche modo accelerare il recupero, e soprattutto se esistono degli esercizi "casalinghi" che posso fargli praticare a riguardo.
Inoltre le chiedo: è possibile che nonostante un deficit così marcato della vista il bambino quando è bendato riesca ad essere sempre molto dinamico e attivo (corre, salta, gioca come sempre). Le faccio questa domanda poiché lo specialista mi aveva parlato di una forte penalizzazione nella vita sociale del bambino e io immaginavo infatti che il bendaggio avrebbe costituito un forte handicap per lui, ma al momento (sono circa tre giorni) sembra tutto normale, se non che lui lamenta ovviamente una visione offuscata quando legge o guarda la tv. La ringrazio anticipatamente della sua gentile risposta e le auguro buon lavoro.
Monica
Cara sig. Monica,
colgo l’occasione della risposta a questa sua domanda per ricordare che la prima visita Ortottica e Oculistica nel bambino va effettuata obbligatoriamente a tre anni, anche prima (verso i 12 mesi) quando vi siano importanti difetti visivi in famiglia, sospetti sull’esistenza di uno strabismo o in caso di familiarità positiva per patologie oculari particolari.
In questo modo si evita di arrivare all’età scolare con ambliopie (occhio pigro) non curate e con scarsa prospettiva di recupero (l’occhio colpito resterà sempre un occhio "parzialmente funzionante").
Ritornando al caso di suo figlio, innanzitutto le ricordo che è di fondamentale importanza il corretto utilizzo della benda e dell’occhiale. Questo vuol dire che l’occhiale non deve essere mai tolto se non per dormire, lavarsi, effettuare una eventuale attività sportiva; la correzione permette infatti di offrire alla corteccia visiva cerebrale delle immagini di alta qualità, favorendo lo sviluppo delle cellule visive e quindi il recupero funzionale.
Anche la benda deve essere utilizzata in maniera costante, senza fare "sconti" di nessun tipo (non esistono giorni di festa o occasioni particolari in cui risparmiare questo tipo di terapia al piccolo paziente). Il recupero è molte volte lento e non costante, e bastano pochi giorni di non utilizzo corretto della benda per perdere ciò che si è ottenuto.
Infine, un’acuità visiva di 3/10 permette tranquillamente di svolgere le normali attività motorie e di applicazione visiva per vicino; mancherà chiaramente una capacità discriminatoria raffinata, quella che per intenderci ci consente di riconoscere i dettagli di un volto per lontano, o di carpire i dettagli dell’immagine alla tv. Le consiglio di far praticare a suo figlio il maggior numero di attività visiva di applicazione possibile quando ha l’occlusione (disegnare, colorare stando nei bordi, ritagliare immagini con il punteruolo e soprattutto un’ora al giorno di stimolazione visiva organizzata- per intenderci utilizzo di GameBoy, PlayStation Portable, Nintendo DS).
Sperando di esserle stato di aiuto e rimanendo a sua disposizione per il chiarimento di eventuali ulteriori domande, la saluto cordialmente.
Giancarlo Falcicchio