Buongiorno Chiara,
L’ultimo dei miei figli ha 3 anni e 4 mesi (ho 2 figlie di 20 e 13 anni) e ci da filo da torcere. È molto vivace, simpatico e a volte irruente (anche nelle sue manifestazioni affettive) e fatica ad abituarsi alla scuola materna, ogni piccolo problema gli causa crisi di pianto, ma ciò ha origini lontane e un "no!" già quando gattonava lo faceva andare in crisi.
Di sicuro facciamo un mea-culpa generale per averlo viziato in buona fede, compreso il fatto di averlo sempre fatto addormentare con noi e poi trasferito nel lettino col risultato che ora di notte ce lo troviamo nel lettone.
Io e mio marito vorremmo un consiglio sul comportamento da adottare quando fa capricci esagerati (ad es. oggi voleva il suo ombrellino ma non l’avevamo preso e non ha fatto altro che ululare"il mio ombrellinooooo, torna a prenderlo" fino alla scuola materna e quando l’ho lasciato in braccio alla maestra ancora lo invocava) poi se non viene accontentato, o viene sgridato oppure non vuole vestirsi ecc. ti dice: brutta, o cattiva o anche stupida, lo stesso a mio marito (che scaccia spesso dicendo tu no, la mamma!) io a volte mi ci arrabbiavo e gli davo una sculacciata ma ora sto provando a rispondergli: "tu penserai anche che io sia brutta e cattiva ma non lo sono e so cosa è bene per te e decido io"
Le maestre a scuola riferiscono che a volte si rifiuta a priori di fare le cose ma poi le fa, gioca ma non lega molto con gli altri, ma pensano che sia una questione di tempo, già migliora.
A 2 anni è stato spinto giù da uno scivolo a tubo e da allora sui giochi se ci sono altri bimbi sale di rado…
Insomma, è un bimbo con un carattere forte, intelligente e molto sensibile ma un pò sospettoso e mi sembra poco sereno (mi pare che viva l’andare alla materna come una sorta di abbandono, ma forse mi sbaglio).
Mi rendo conto di essermi dilungata oltremodo e me ne scuso. Se ha tempo di darmi un consiglio La ringrazio tanto.
Buona giornata
Paola
Cara mamma, sono fermamente convinta che ciascuno di noi, e quindi dei nostri figli, nasca con un certo temperamento poco modificabile: c’è chi nasce serafico, chi gioviale, chi nervosetto, chi musone, eccetera (semplificando molto, ovviamente). Questo tipo prevalente di modalità, ciascuno la porta con sé durante tutte le fasi dello sviluppo ed è abbastanza immodificabile. Ciò che invece può fare l’educazione dei genitori e degli altri adulti di riferimento, è aiutare a convivere in modo sereno con il proprio temperamento, superandone gli ostacoli.
Credo che il braccio di forza non serva a nulla, anzi sia in ogni caso controproducente, mentre è molto meglio appunto fare come sta facendo ora, essere ferma e decisa, ma anche tranquilla. Suo figlio deve sentirsi contenuto, al riparo dalla sua stessa aggressività, e deve sperimentare che le persone intorno a lui non reagiscono come lui reagisce.
Se i miglioramenti ci sono, come racconta, credo sia il caso di continuare su questa strada, e non farsi toccare da provocazioni e espedienti che il bimbo mette in atto a scopo provocatorio. Semplicemente, alle provocazioni non si risponde: questo è il miglior modo per estinguerle.
Cordiali saluti, Chiara Rizzello