Buongiorno Chiaretta,
sono la mamma di una bambina, figlia unica, che ha compiuto cinque anni a marzo. La bimba ha un carattere solare ed espansivo, è vivace il giusto (così si esprimono le maestre dell’asilo), molto fantasiosa, socievole e, al tempo stesso, capace di giocare per conto suo senza annoiarsi.
È stata inserita al nido a 6 mesi senza difficoltà alcuna e non ha mai avuto problemi per addormentarsi autonomamente e dormire nella sua stanza. La bimba è sempre stata seguita da noi genitori, fuori dall’asilo (senza nonni o tate).
C’è un aspetto del suo carattere che desta preoccupazione in noi genitori: sono le sceneggiate con strilli e pianti interminabili per motivi apparentemente futili (ad esempio si rompe un giocattolo, vuole fare il bagno in piscina ma l’acqua è fredda, vuole bere e le riempiamo il bicchiere ma non glielo portiamo).
Si corica per terra, urla e piange senza ascoltare nessuno e anche se non compie atti di violenza né verso se stessa, né verso di noi e non scaglia o rompe oggetti, in quei momenti sembra totalmente priva di ragionevolezza. Qualsiasi strategia si utilizzi non funziona, lei continua imperterrita la sua scenata, ripetendo allo sfinimento la sua richiesta più o meno impossibile. Sembra incapace di sopportare anche la più piccola frustrazione e anche se quando ritorna calma le parliamo a lungo e lei mostra di capire, la volta dopo ripete la stessa scenata.
Vorrei sapere se a cinque anni e mezzo questi atteggiamenti (che non sono per lei nuovi, hanno avuto un "picco" intorno ai tre anni) sono ancora normali, e avere qualche suggerimento per prevenire o comunque fronteggiare queste crisi.
Grazie di cuore.
Cara mamma, questi atteggiamenti possono far parte del temperamento, visto che accompagnano la piccola da sempre, e per valutare quanto siano critici bisogna sapere innanzitutto se stanno riducendo la frequenza progressivamente, ogni quanto si presentano (una cosa è un episodio al giorno, un altra è un episodio al mese) e per quali motivi precisi si manifestano e con chi (in che ambiente).
Direi senz’altro che se sono sporadici, stanno diminuendo nel numero, sono per motivi precisi e ben definiti o ricorrenti e soprattutto la bimba sa perfettamente controllarsi nel sociale (ossia li ha solo in casa con voi), possono ritenersi ancora normali.
Le consiglierei di tenere un foglio dove annotare (all’insaputa di sua figlia) queste cose, per giudicare in modo imparziale se con la crescita vi sono miglioramenti spontanei. Potrebbe fare una prova di sei mesi circa ed eventualmente poi rivolgersi per un parere ad una psicologa dei servizi consultoriali di zona se persistono e soprattutto influenzano in modo serio la vita della bimba e familiare.
Cordialmente, Chiara Rizzello