Gentile dottoressa,
il mio primo bimbo di nove anni, sembra avere difficoltà a scuola.
Premetto che lui ha vissuto con me all’estero fino alla fine della prima elementare (causa miei continui trasferimenti per lavoro) e adesso frequenta la classe quarta, è ben inserito con i compagni, ma le maestre lamentano sue continue distrazioni, specie in classe, mentre se preso singolarmente è più attento, e poi fa fatica a concentrarsi… cosa che noto anch’io, cioè, se non sono con lui, fa fatica ad eseguire i compiti in modo autonomo.
Non so che fare. Forse le maestre esagerano? È sveglio perché parla tre lingue, quindi stupido non è!
La ringrazio anticipatamente
Cara Veronica,
mi occupo da anni di bambini con difficoltà di attenzione e concentrazione e devo dire che in generale, la maggior parte di questi bimbi ha un’intelligenza superiore alla media.
Le cause che possono portare ad una difficoltà di concentrazione possono essere molte:
- cause caratteriali (bambini molto energici che hanno bisogno di continui stimoli);
- eventi accaduti ( il bambino pensa ad altro);
- influenze educative (ad esempio svolgere compiti con tv accesa, o mangiare con la tv accesa, non abitua il bambino a concentrarsi sul compito principale che deve svolgere: nel caso dell’esempio fare i compiti o mangiare);
- una scarsa motivazione scolastica.
Esistono diverse tipologie di attenzione, ad esempio possiamo fare una prima distinzione tra:
- attenzione selettiva: la facile distraibilità agli stimoli esterni, la difficoltà a selezionare gli stimoli necessari e importanti;
- Attenzione sostenuta: la capacità di mantenere l’attenzione per un lungo tempo, il bambino esaurisce brevemente l’attenzione
- Attenzione distribuita: la capacità di prestare attenzione a più stimoli contemporaneamente.
I bambini che riescono a prestare attenzione nei compiti di loro interesse, i bambini che apprendono più lingue (apprendimento che richiede un’alta capacità attentiva) generalmente non hanno una difficoltà specifica di attenzione, tuttavia potrebbe essere utile effettuare una valutazione, da un esperto in ambito pedagogico, delle capacità attentive e del livello di motivazione del bambino per avere dei suggerimenti più mirati di quelli che posso offrirle senza possedere conoscenze approfondite sulle caratteristiche di vostro figlio.
Capire dove ha maggiori difficoltà può essere utile per intervenire nel modo migliore e risolvere il problema.
Alcuni consigli generali per migliorare l’attenzione:
- osservare se il bambino ha una buona attenzione e concentrazione nella attività di suo interesse;
- motivarlo e gratificarlo per i suoi successi, una sana autostima favorisce motivazione e concentrazione nelle attività da svolgere;
- i compiti per casa dovrebbero essere svolti in un luogo tranquillo e silenzioso;
- giocare con il tempo, stabilire un tempo massimo per lo svolgimento di alcuni esercizi previsti nei compiti per casa (se riesci a svolgere l’esercizio senza distrazioni vinci un sole d’oro; preparare precedentemente oggetti-premio costruiti con il cartone e colorati da attaccare ad un cartellone quando il bambino raggiunge i propri obiettivi);
- chiedere al bambino di annotare, prima a casa durante i compiti, successivamente a scuola, la quantità di volte che si distrae e pensa ad altro.
Sperando di avervi offerto qualche utile suggerimento vi saluto e vi auguro buona fortuna,
Dott.ssa Monica Balli