Gentile dottoressa,
le scrivo perché sono molto preoccupata per mio figlio. Ha cinque anni da poco compiuti e si sospetta che abbia la Neurofibromatosi di tipo 1, per quanto ancora non si abbiano avuti segni di nessun tipo aldilà delle macchie caffè-latte. Abbiamo fatto anche le analisi genetiche, negative, visita logopedistica audiometrica, oculistica etc: è tutto a posto.
Il bambino è, per me, perfettamente normale: parla con ottima proprietà di linguaggio, usa i congiuntivi, è autonomo nel vestire, nel lavarsi, nel fare molte cose, pratica sport e ama la pittura e i giochi creativi, guarda i cartoni animati senza eccedere. È un bambino abituato a godere di una certa autonomia anche per via della mia separazione che lo ha messo, a 3 anni, in condizione di dover già capire la differenza tra casa di mamma e quella di papà, tra un week end e un altro.
Non ho mai registrato episodi strani, né di aggressività, né di altro. È educato ma a volte fa capricci, non è dispettoso, ma a volte si impunta sulle cose. Oggi invece vengo chiamata dalla maestra, che mi dice che lui in classe (fa la materna) si annoia facilmente e non segue sempre le attività dei compagni. Lei ha pensato che questa sia una conseguenza della separazione di due ani fa.
Da premettere che il bambino ha col padre uno splendido rapporto: lo vede spesso e anche io ho mantenuto dei rapporti che da civili vanno all’affettuosi. Io onestamente sono rimasta a bocca aperta perché mio figlio svolge tante cosa a casa, ascolta le favole, fa i puzzle, ama le costruzioni e non mi pare abbia disturbi dell’attenzione o mancanza di concentrazione, come mi paventa la scuola.
Mi chiedo cosa posso fare per toglierci i nostri dubbi visto che, non frequentando ancora la scuola elementare non possiamo sapere se ci sono problemi grossi o è semplicemente molto vivace come credo o no.
Grazie e scusi per quanto mi sono dilungata, Vale
Gentile Valentina
Non conoscendo il bimbo e non avendolo osservato in ambiente scolastico, non posso esprimermi in merito alle valutazioni espresse dalle educatrici, tuttavia posso dirle che i bambini di cinque anni che sono interessati a ciò che li circonda, esplorano e sperimentano, si concentrano ogni giorni su stimoli diversi da elaborare, selezionare, classificare, (attività di selezione e classificazione che deve ancora esser perfezionata), passano da un’attività all’altra e mostrano spesso molta energia… questo ovviamente varia in relazione alle caratteristiche soggettive individuali, (ci sono bambini più o meno pacati e osservativi, alcuni che amano il gioco solitario e simbolico, altri che devono passare da un gioco all’altro).
Per molti bambini i cinque anni sono una tappa dove è facile che si dimostri disattenzione e difficoltà di concentrazione, in quanto c’è il desiderio di sperimentare il più possibile e quindi è come se si sovrapponesse l’attenzione rivolta ai tanti stimoli proposti; questa sovrapposizione può far apparire alcuni bambini poco concentrati.
Se le difficoltà attentive vengono notate soltanto in ambiente scolastico, probabilmente il bambino deve imparare a gestire le situazioni cariche di stimoli , tuttavia è necessario approfondire la comunicazione con le educatrici e informarsi dettagliatamente sul comportamento del bambino e sui momenti in cui hanno valutato delle difficoltà di concentrazione da parte del bambino. Non possiamo parlare di difficoltà di attenzione senza una valutazione accurata da parte di persone qualificate.
Per quanto riguarda la separazione posso dire che, quando viene gestita adeguatamente, non ha influenza sulle capacità attentive.
Alcuni suggerimenti generali che può intanto applicare:
- – comunicare con le educatrici informarsi sempre sul comportamento che il bambino tiene nel gruppo;
- – Osservarlo nelle attività di gruppo ( in ambiente scolastico, mentre gioca con amici a casa);
- – Osservare il comportamento durante le vostre uscite (se organizzate ad esempio una gita in un parco giochi);
- – Aiutarlo a concentrarsi su uno stimolo alla volta (evitare di passare da un gioco all’altro senza averlo concluso, ad esempio se sta giocando alle costruzioni diciamo "appena abbiamo messo via le costruzioni facciamo un gioco nuovo…");
- – Se si sta concentrando su una attività non proporne altre;
- – Evitare l’uso di tv durante i pasti.
Sperando di esserle stata di aiuto la saluto e rimango a sua disposizione per qualsiasi altro chiarimento o approfondimento,
Dott.ssa Monica Balli