Buongiorno,
so che potrei sembrare ridicola ma sto soffrendo di gelosia. Il mio piccolo di 14 mesi frequenta un nido famiglia dove si è inserito serenamente. Io lo vedo solo tre ore al giorno e la cosa, mi creda, è difficile da accettare.
Il punto è che ieri al nido hanno organizzato una festa alla quale ero presente: il mio bimbo, che solitamente mI fa mille feste quando stiamo insieme, cercava solo le braccia della maestra ed io mi sono dispiaciuta tanto.
So che è una cosa positiva che lui stia bene, ma lui capisce che io sono la sua mamma? O avendolo portato così presto (10 mesi) può essere confuso? Mi scusi lo sfogo.
Cara mamma,
non è possibile che un bambino di quell’età possa essere confuso su chi sia la sua mamma, neppure se trascorre più ore al nido che con lei. I bambini sanno benissimo chi è la loro mamma, non necessariamente perché trascorrono più tempo con questa, e non di certo se hanno un rapporto esclusivo con lei.
I bambini imparano a riconoscere la mamma dall’utero in poi, la mamma è il loro primo ambiente di vita. Il neonato nasce già predisposto all’attaccamento materno, attaccamento che si realizza entro gli 8 mesi di vita, periodo in cui si evidenzia infatti la "paura per l’estraneo" come momento di passaggio da un rapporto diadico ad uno più allargato ad altre persone.
È proprio grazie ad un attaccamento sicuro che il bambino, dai 9 mesi in poi, è capace di vivere in modo autonomo le esperienze relazionali con altri adulti, e quindi con le maestre. Se suo figlio frequenta serenamente il nido, è anche grazie al rapporto di fiducia che ha con lei, non lo dimentichi.
Rispetto al comportamento specifico che si è evidenziato durante la festa, esso denota non una confusione affettiva o cognitiva, ma invece il riconoscimento dell’ambiente nido come diverso da quello domestico e la figura della maestra come punto di riferimento in quell’ambiente. Il suo bambino ha dunque le idee chiare e non ha timore di perdere la mamma né il suo affetto, anche se sta con la maestra.
Se suo figlio è dunque così sereno e sicuro, perché lei, mamma, non dovrebbe esserlo altrettanto?
Cordialmente, Chiara Rizzello