Inserimento alla scuola materna

 

Gentilissima Chiara,

le scrivo per un parere riguardante l’inserimento di mia figlia di tre anni e mezzo alla scuola materna. Non ha frequentato il nido ed è sempre stata a casa con me (non lavoro) e il fratellino di due anni.

Abbiamo iniziato l’inserimento un mese fa, facendo solo due/tre ore al mattino, andava bene, senza pianti, poi dopo una settimana intera di malattia la bambina ha iniziato a piangere sia a casa che a scuola dicendomi che voleva stare a casa con noi.

Ora, è da un paio di giorni che si ferma anche a pranzo, dopo che sono andata via piange pochi minuti poi è abbastanza tranquilla.

Sto notando che a scuola la mattina ci sono almeno tre bambini che piangono fuori dalla classe con i genitori che si fermano a consolarli per diversi minuti, ma anche all’interno ci sono un paio di genitori che si fermano con il bambino a giocare.

Mi sembra che ci sia un po’ di confusione, che non vedo nelle altre classi che dopo pochi minuti hanno già la porta chiusa, senza alcun genitore né dentro la classe, né fuori.

Non vorrei che anche questo modo di gestire l’entrata a scuola crei confusione e la cosa si ripercuota sui bambini. Non ho esperienze in merito. Lei cosa ne pensa?

Inoltre, penso che il distacco sia ancora più difficile perché vede il fratellino ritornare a casa con me, secondo l’insegnate, che reputo molto affettuosa con i bambini, non si tratta di questo, ma di un normale comportamento dei bambini durante l’inserimento.

La ringrazio tantissimo per la sua risposta.

Gentile mamma,

se sua figlia piange solo pochi minuti durante il distacco ma poi sta serena all’asilo per tutto il tempo, direi che rientra nella norma di tutti i bambini di tre anni, anzi considerato che sa che il fratellino è a casa con lei, dimostra di avere un buonissimo inserimento.

Per ciò che riguarda la presenza o meno dei genitori all’asilo, ogni classe o circolo didattico ha le sue regole, l’importante è che le insegnanti si comportino in modo coerente con tutte le famiglie. Se però a lei crea problemi questa cosa, chieda senz’altro un colloquio con le maestre per discuterne e farsi spiegare il motivo di un diverso "menage" della classe rispetto alle altre. Consideri comunque che il primo anno d’asilo è difficile un po’ per tutti i bambini, perché si trovano per la prima volta ad affrontare la vita sociale – con i coetanei e con adulti che non sono parenti – che ha le sue regole e i suoi ritmi, spesso differenti da quelli dell’ambiente domestico.

Conceda dunque a sua figlia del tempo per ambientarsi, senza insistere sul tenerla troppe ore all’asilo ma neppure lasciandola a casa al termine di un influenza, che è il momento più critico senz’altro.

Cordialmente, Chiara Rizzello

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