Buongiorno Dottoressa,
questa è la mia prima mail di mamma in difficoltà. Mio figlio a 3 anni e mezzo, ha cominciato l’asilo con entusiasmo e fino al mese di novembre non ho avuto nessun problema, lui era contentissimo.
Per una settimana è mancata la sua maestra e il mio bimbo in quella settimana ha cambiato atteggiamento verso la sua classe. Quando è ritornata la maestra non capiva cosa fosse successo, non voleva più andare.
Da quel periodo ha cominciato ad andare all’asilo, ma durante le quattro ore chiedeva continuamente la stessa cosa, quando mi viene a prendere mamma. La maestra dice che dipende dal fatto che io lavoro molto e che lui ha voglia di stare con me. Io non sono per niente d’accordo, visto che non sono l’unica ad avere queste problematiche.
A dicembre è stato l’unico bimbo che è riuscito a recitare, cantare, ballare senza problemi. Poi si è ammalato ed è ritornato dopo circa tre settimane. Il bambino sono tre giorni di asilo che singhiozza e si dispera, la maestra mi ha detto che porta disagio alla classe con i suoi pianti e, visto che tutti gli altri sono in tranquillità, lei per calmarlo l’ha mandato nelle altri classi e con la bidella, a questo punto il bimbo ha ritrovato la tranquillità.
Oggi l’ho riportato all’asilo e mi sono arrabbiata con la maestra dicendo che deve essere lei a calmare mio figlio e che il bimbo deve stare in classe con gli altri bambini. Ho lasciato nuovamente il bambino in una valle di lacrime e la maestra con voce alterata gli diceva che doveva smetterla. Dopo un’ora si è calmato, il mio dubbio è questo: quanto è giusto insistere con il bimbo?
Io lavoro in ufficio e torno la sera, il bimbo la mattina mi dice che vuole stare a casa e le maestre sono riuscite a farmi sentire in colpa per il fatto che io lascio mio figlio troppo tempo solo. È vero che la distanza vuol dire molto, ma è anche vero che il bimbo è da novembre che non va più con serenità. Come comportarsi? Sto ricominciando con l’inserimento anche a discapito del mio lavoro.
Grazie per i consigli.
Gentile mamma,
da ciò che racconta potrebbe esserci una difficoltà tra maestra e bambino, difficoltà che va affrontata chiedendo un colloquio con lo staff educativo dell’asilo – e non solo con quella maestra – per capire che tipo di disagio abbia suo figlio e a cosa sia dovuto.
Il fatto che egli si tranquillizzi cambiando classe e dunque ambiente, mi fa propendere per un disagio all’interno della sua classe e non legato principalmente al lavoro materno. Di certo una separazione di molte ore, protratta anche oltre all’orario di asilo, non giova al piccolo, ma se il tempo che trascorrete insieme è sereno e gioioso, e comprende le sere e tutto il week-end, non è poco.
Ha provato a parlare col bambino, in un momento di tranquillità, chiedendo a lui di esprimersi in proposito? Ascolti suo figlio, lo faccia chiacchierare, resti aperta alle indicazioni che il bimbo saprà darle, perché spesso sono proprio i bambini a porgerci la soluzione, sempre che noi li ascoltiamo, e in ogni caso far esprimere la difficoltà e far esternare le emozioni negative, aiuta molto.
Chieda un colloquio dunque e se lo crede, mi tenga aggiornata su ciò che uscirà in quella sede.
Cordialmente,
Chiara Rizzello