Buongiorno,
Marco ha 2 anni e 10 mesi.
Spannolinato a fine agosto, dopo mesi di tentativi, in modo più che buono per la pipì, per la cacca non altrettanto. Aveva iniziato a farla nel vasino, ma ha avuto una brutta ragade anale (faceva sempre sangue, povero!), ha iniziato a non dire più quando sentiva lo stimolo dell’evacuazione e a fare la cacca nelle mutande.
Essendo tendente allo stitico, la cosa non ha mai preoccupato più di tanto e i danni erano limitati: attendevo con calma e senza pressing eccessivo, e qualche volta sono riuscita a portarlo sul vasino con successo.
Da una settimana invece la situazione è precipitata. Ha cominciato ad avere due- tre scariche al giorno, prevalentemente al mattino, quando è all’asilo. Le maestre sono molto infastidite e hanno chiaramente detto a mio marito venerdì che dobbiamo insistere col bambino per educarlo al vasino perché non è gestibile.
Quello che noto è che questo cambiamento ha coinciso col mio rientro al lavoro (ero a casa da circa una ventina di giorni per malattia). Ieri sera inoltre Marco ha anche fatto la pipì per terra, cosa che non fa mai, e sembra averlo fatto quasi per provocazione.
Sono in difficoltà, io ritengo che pressare troppo mio figlio in questo momento sia controproducente, ma ovviamente devo fare i conti con la scuola materna, che non accetta di buon grado la situazione. Ho provato anche a rimettere il pannolino nella speranza che lo rifiutasse, ma invece lo accetta volentieri!
Vorrei un parere illuminato!
Grazie.
Cara Novella,
alla scuola materna la capacità di controllare le evacuazioni è un requisito indispensabile ma secondario rispetto al bisogno di socialità del bambino, specie se il controllo sfinterico non è un acquisizione ancora da raggiungere (e dunque il bambino è definibile immaturo da questo punto di vista) ma, come nel caso di Marco, raggiunta e poi sospesa a causa sia di un problema medico (la ragade anale) che si è trasformato in un blocco psicologico, e ulteriormente (e probabilmente) rinforzato dal fatto che la mamma è rientrata al lavoro.
Quest’ultimo aspetto può aver fatto sì che il tuo bambino abbia identificato quella zona e quella funzione, per attuare una piccola regressione a un periodo precedente, quando era piccolino, stava con la mamma, non aveva il problema di evacuare perché portava il pannolone e nessuno lo sgridava.
Io chiederei un colloqio alle insegnanti per spiegare la situazione ed insistere affinché diano tempo e agio a Marco, senza che egli si senta rifiutato o inadeguato (tra l’altro non ha nemmeno tre anni ancora, è tra i più piccoli dell’asilo).
Parallelamente sfrutterei il tempo insieme e i fine settimana per rieducarlo gradualmente al vasino perdendo la paura. Per quest’ultimo aspetto ti consiglierei di rivolgerti alla Pediatra del sito per un parere in merito o al tuo medico di base.
Cari saluti,
Chiara Rizzello