Pipì frequenti e rifiuto dell’asilo

Salve,

sono la mamma di una bambina di 4 anni appena compiuti che ha il problema in oggetto, acuitosi subito dopo le vacanze di Natale.
Spiego un po’ gli antefatti: la bimba non ha mai avuto problemi nel passaggio dal pannolino alla sola mutandina avvenuto ai 2 anni e 5 mesi.
Ha imparato a fare la pipì correttamente nel vasino, riduttore e WC senza traumi.

Quando, compiuti 3 anni a gennaio, ha cominciato l’asilo (in ritardo quindi rispetto agli altri bimbi) ha manifestato subito un rifiuto nei confronti dello stesso, ma lo si attribuiva alla tardiva entrata.

Le cose son peggiorate quest’anno aumentando le ore di permanenza pomeridiane, magari anche una sgridata del padre, in occasione di una volta che aveva trattenuto troppo la pipì e se l’era fatta addosso, e di lì a poco un ripetersi della cosa all’asilo.

Morale: non accetta di ripetere la dolorosa esperienza, e piuttosto di rischiare di farsela addosso, pretende di far pipì con medie a volte anche di 20 minuti una dall’altra.

Da notare che non s’è mai fatta pipì addosso di notte, nè gli episodi diurni vanno oltre i due citati e forse nemmeno altri due in tutta la sua breve esistenza.

Sono un po’ preoccupata perché pareva si fosse tranquillizzata durante le vacanze di Natale, ma ora si ripresentano i problemi con la pipì, la colazione fatta malvolentieri il mattino, la recalcitranza a recarsi all’asilo ogni giorno.

Vorrei qualche consiglio: non le stiamo addosso io e mio marito, cerchiamo di accondiscenderla e spiegarle pacatamente perché deve vivere "naturalmente" la cosa, ma non è facile…

Sembra morbosamente attaccata a me e forse teme i rimproveri paterni a volte eccessivi; a volte sembra aver capito ma poi non noto una "crescita" nel comportamento.

La ringrazio per l’aiuto che potrà fornirmi.

Un saluto.

Sonia.

Carissima Sonia,
le modalità di elaborare eventi vissuti, da parte dei bambini, sono sempre molto varie, tuttavia è molto importante cercare di ascoltare i propri figli considerando tutto quello che vogliono comunicarci con i loro messaggi verbali e non verbali.

Sicuramente la bimba è molto sensibile e percepisce i rimproveri in modo particolarmente umiliante, teme di esser giudicata e di trovarsi in imbarazzo; ciò la rende ansiosa e la porta a mettere in atto meccanismi difensivi .
Gli atteggiamenti che già assumete sono molto utili; è importante, infatti, offrire coerenza educativa, evitare rimproveri, dimostrarle vicinanza emotiva (capire che lei può sentirsi veramente a disagio).

Mi sento tuttavia di darle alcuni suggerimenti che spero possano esserle utili:
utilizzare il gioco simbolico per aiutare la bambina (interpretare con le bambole l’evento di disagio cercando di sdrammatizzare, nella rappresentazione ludica potrebbe essere il padre a farsi la pipì addosso, e ci può essere qualcuno che sdrammatizza facendo capire che può accadere a chiunque).

La lettura di favole: creare una favola dove viene rappresentata la situazione di disagio, offrire strategie e pensieri positivi per superare il problema.

La favola potrà avere come protagonista un bimbo che ha un vissuto negativo  e adotta meccanismi di difesa simili ai suoi, (ad esempio, il bimbo ha paura di sentirsi inadeguato e che tutti i compagni si prendano gioco di lui, ma il bimbo riesce a cambiare i suoi pensieri negativi, dimostra il suo valore con delle azioni positive, riesce a spostare l’attenzione su altro, riesce a  pensare che non si viene giudicati per una situazione imbarazzante, ma per come siamo nella nostra quotidianità, per la nostra modalità espressiva comunicativa e affettiva).

Sperando che i miei suggerimenti le siano di aiuto la saluto.

Monica Balli

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