Salve dottoressa Daniela Sannicandro,
mi chiamo Maddalena e ho 22 anni.
Il giugno scorso ho scoperto di essere incinta dopo diverse difficoltà a causa della sindrome dell’ovaio policistico.
Ora sono alla 35 +1 settimana di gravidanza, sarei felice se non fosse che alla 32* settimana di gravidanza il ginecologo che mi stava facendo un eco di controllo mi parla di ventricolomegalia cerebrale. Dopo varie domande mi dice di andare a farmi visitare in un ospedale più specializzato in materia per farmi fare un’ecografia di secondo livello.
Quindi decido di andare e mi danno questa conclusione: Ventricolomegalia cerebrale bilaterale, ventricolo dx 17,4 mm e ventricolo sx 13,8 mm. Fossa cranica posteriore regolare. Linea mediana presente. Non visualizzati cavo setto pellucido e corpo calloso. 3 ventricolo lievemente dilatato. Ventricoli a goccia e non visualizzazione del cavo del setto pellucido orientano ad una diagnosi di ventricologamelia secondaria ad agenesia del corpo calloso.
Mi hanno consigliato di andare a fare un RMN all’ospedale di Milano ma io e mio marito abbiamo deciso di non approfondire…un po’ per paura e un po’ per fiducia che le cose vadano bene.
Abbiamo invece preferito fare un’altra eco di secondo livello per tenere sotto controllo la situazione. Che faremo tra una settimana.
Ho però alcune domande che mi tormentano: Innanzitutto i 17 mm e i 13 mm so che si parla di ventricoli oltre il borderline quindi mi chiedo se è certo che il mio bambino/a abbia problemi oppure c’è una possibilità che nasca sano?
Seconda cosa: Se i ventricoli sono arrivati a dimensioni cosi, durante tutto il resto della gravidanza (per sette/otto mesi) si poteva vedere qualcosa?
Terza domanda: Il bambino mi hanno detto che cresce bene e che il resto e’ tutto nella norma anzi dicono che e’ proporzionato con la grandezza del cranio.. Questo vuol dire che c’è possibilità che sia sano??
Quarta e ultima domanda: Io fisicamente sono stata bene per tutta la gravidanza, e tutte le analisi sono sempre state regolari… L’unico intoppo e’ che a 6 mesi di gravidanza ho subito un lutto di una persona a me molto cara, questo può aver contribuito a creare problemi al bambino??
Scusa se l’ho disturbata ma sono molto preoccupata e ansiosa per questa cosa.
Grazie per l’attenzione. Saluti Maddalena
La dilatazione di entrambe i ventricoli cerebrali (importante soltanto quella del ventricolo dx di più di 17 mm di diametro perché il sinistro è solo borderline) può dare problemi se si associa ad altre malformazioni cerebrali o se il corrispondente progressivo aumento della circonferenza cranica del feto e, dopo la nascita, del bambino, fosse tale da comportare una eccessiva compressione delle strutture encefaliche contenute nella scatola cranica impedendone il normale sviluppo. Direi che una risonanza magnetica sarebbe importante proprio per capire cosa sta succedendo al resto del cervello. In assenza di malformazioni cerebrali, infatti, un idrocefalo, di per sé, potrebbe non comportare problemi irrisolvibili a condizione che il liquido cefalorachidiano che si produce e si accumula costantemente nei ventricoli sia opportunamente deviato chirurgicamente oppure se, nella migliore delle ipotesi, questo accumulo di liquido, ad un certo punto, si ferma. Ma quando ad un idrocefalo si associano altre malformazioni cerebrali, il rischio di problemi neurologici c’è anche se diventa difficile fare ipotesi e previsioni prima della nascita e prima di poter effettuare un follow up neurologico sin dai primi giorni di vita. Il problema è molto complesso e bisognerebbe valutare anche la concomitanza di malattie genetiche e anomalie cromosomiche che potrebbero far inquadrare l’idrocefalo in una sindrome ben definita e più complessa. Anche l’agenesia del corpo calloso, di per sé, in alcuni casi potrebbe non comportare problematiche neurologiche ma questa struttura è indispensabile per creare connessioni tra i due emisferi, quindi per un buon sviluppo neuronale nel suo complesso. Mancando queste connessioni, vi potrebbero essere problemi di apprendimento, di comprensione intuitiva di emozioni complesse e quant’altro. Tutto ciò, comunque, nulla ha a che fare con la forte e triste emozione che hai provato in gravidanza. In questa fase, pur essendo solo pediatra e non ginecologa o neurologa, io ti consiglierei di farti seguire da un buon centro di medicina perinatale perché le informazioni in più che potrai ricavarne potrebbero essere utili per i pediatri, i neurologi e tutti gli specialisti che seguiranno il bambino dopo la nascita. Per non parlare dei centri di chirurgia fetale all’avanguardia che, molto probabilmente non faranno al caso tuo, ma che esistono e sono in grado di dare risposte che un tempo potevano solo essere sognate. Un augurio di cuore!