Gentile Dottoressa,
ho un bambino di 13 mesi che pochi giorni dopo aver terminato la cura con l’antibiotico per curare lo streptococco, probabilmente a causa di una forte sudata ha preso una rinofaringite catarrale.
La pediatra, dopo aver constatato che sia polmoni che bronchi erano a posto, mi ha dato come unica cura 3 giorni di nurofen (5 ml tre volte al giorno) e frequenti lavaggi nasali anche dal momento che le orecchie erano un pochino arrossate e ciò per evitargli un’otite. Quello che mi preoccupa è che nonostante sia ormai passata una settimana dalla comparsa dei primi sintomi (raffreddore e tosse, Alessio continua ad avere la febbre soprattutto la sera che raggiunge i 38 gradi (misurata nel sederino), il naso intasato da muco verdognolo (pratico almeno 5 lavaggi nasali al giorno) e una tosse molto forte tanto più che un paio di volte ha vomitato il pasto a causa del catarro.
È normale tutto ciò o è il caso che richiami la mia pediatra per un’altra visita? Vorrei evitargli di nuovo l’antibiotico dal momento che ha terminato la cura per lo streptococco solo una settimana fa.
La ringrazio della Sua gentile risposta e La saluto cordialmente.
Michela
Temo che la persistenza della febbretta unita alla persistenza del catarro e alla presenza di muco verdastro che cola dal naso siano motivi sufficienti prima di tutto per fare ricontrollare il bambino, poi per prescrivere, molto probabilmente, ancora antibiotico nel dubbio che catarro persistente e febbre dipendano da una sovrapposizione batterica. Anche un otorinolaringoiatra potrebbe dire la sua opinione.
Un caro saluto, Daniela