Gentile dottoressa,
sono la mamma di una bimba che ha appena compiuto sei mesi. La piccola è stata allattata esclusivamente al seno fino al quinto mese, poi, a seguito di un calo di latte (all’epoca la bimba aveva preso poco peso e si risvegliava di notte) ho iniziato con l’aggiunta (Mellin 1).
I risultati sono stati subito evidenti: l’aumento di peso si è normalizzato e le notti con meno risvegli. Poco dopo ho deciso di introdurre il pranzo, avevo la sensazione che la piccola fosse pronta e infatti così è stato. Le preparo le pappe con la base di brodo, un po’ passato di qualche verdura (faccio delle combinazioni tra due o più verdure per cambiarle gusto ogni giorno a scelta tra: zucca, carote, patate, zucchine, bieta, spinaci), ci aggiungo poi un po’ di farina di riso o mais tapioca per addensare un po’, un po’ di parmigiano e olio.
Alle volte ma non sempre la carne: all’inizio liofilizzato e da pochi giorni omogeneizzato fatto da me di pollo. Oggi per la prima volta le ho messo il formaggino. Inoltre da una settimana verso le 10.30 del mattino fa una piccola merenda o con omogeneizzato di frutta (a scelta e combinazioni fra banana, prugna, mela, pera).
Lei sembra gradire il tutto e mangia volentieri. Non so dirle le quantità, onestamente vado molto a occhio. Ricapitolando: merenda frutta, pranzo pappa, alla sera mezz’ora prima della nanna LA (ora Mellin2). Per il resto della giornata beve il mio latte a richiesta. Le confesso che il mio latte per il resto della giornata non è altro che una consolazione, visto che le poppate non sono abbondanti: quindi la mattina appena sveglia, il pomeriggio un paio di poppate e la notte ad ogni risveglio (un paio in genere).
Le mie domande sono queste: non è che il modo di alimentare la mia piccola è un po’ troppo confusionario e senza regole? Nel senso: è forse ora di “fissare degli orari” (per quanto possibile) dei pasti, quindi colazione, merenda, pranzo, merenda, cena e pre-nanna?
Il problema che mi affligge però non sono tanto i risvegli notturni (non so dirle se dipendono dalla fame, dai dentini, da mancanza di contatto – non prende più il ciuccio) ma la stitichezza, o meglio le feci durissime: con l’inizio dello svezzamento avevo iniziato a notare un grosso cambiamento nelle feci (più da adulta e non più liquide e giallognole come prima) e di conseguenza anche nella fatica a farle.
Oggi mi sono un po’ spaventata perché dopo una giornata intera di “spinte” l’ho messa sul fasciatoio con le gambine larghe, le ho fatto un clisterino per aiutarla e mi sono messa ad osservare quale fosse il problema: Ebbene ha fatto una decina di palline durissime e nere, come dei sassolini (davvero dure) e addirittura massaggiandole il pancino li sentivo sottopelle. C’è qualche alimento che causa questo? O qualche altro alimento che può aiutarla a stare meglio (durante la giornata offro spesso alla bambina dell’acqua)?
Inoltre ora dovrei inserire la cena perché inizierò a lavorare in quell’orario ma non vorrei infierire sul pancino della mia piccola. Sbaglio qualcosa nell’alimentazione?
Domani chiamerò il pediatra (che però tende un tantino a minimizzare le mie ansie), ma ci tenevo ad avere anche un suo parere, visto che seguo con molto interesse le risposte che dà alle altre mamme.
Mi scuso per la lunghezza, ma ci tenevo a spiegarle la situazione. La ringrazio davvero, Consuelo
Qualche problema di digestione può sempre verificarsi al momento dello svezzamento o del cambio di alimentazione nei lattanti e di solito si tratta di situazioni transitorie.
Io imposterei l’alimentazione della bimba con cinque pasti giornalieri: mattina latte materno, dopo tre ore circa frutta (mela, prugna, pera, evita la banana e, magari, anche la mela per alcuni giorni). A questo minipasto di frutta puoi aggiungere un cucchiaino di Nidex, si tratta di maltodestrine che favoriscono le funzioni intestinali.
A mezzogiorno darai la solita pappa ma con solo mais e tapioca come cereali, o, magari, fiocchi di avena e non riso più 30 gr di carne bianca, un cucchiaino di olio evo e uno, facoltativo di parmigiano.
Dopo altre tre ore, latte materno e dopo una mezz’oretta, facoltativo, un altro po’ di frutta se di mattina ne ha mangiata poca e anche questa volta puoi aggiungere uno o due cucchiaini di Nidex.
Dopo altre tre ore latte materno e così via mediamente per altre due volte di modo che le poppate al seno siano in totale quattro o al massimo cinque con quella notturna che dovrà prima o poi sparire. Una delle poppate dal pomeriggio in poi, se necessario, potrà essere di Mellin uno e in tal caso potrai anche in quella aggiungere un cucchiaino di Nidex, per un massimo di tre o quattro cucchiaini al giorno.
La bimba deve sempre bere molto ma non più acqua oligominerale: andrà bene di rubinetto o Sangemini.
La seconda pappa serale può essere introdotta dopo un mesetto dalla prima, con aggiunta di ricotta magra di mucca o formaggino ipolipidico ma preferibilmente non tutte le sere, cioè non tutti i giorni formaggio e quando introdurrai la seconda pappa serale le poppate di latte, possibilmente materno, diventeranno tre, mattina, pomeriggio e notte, se necessario, oppure tarda sera, se ne avrai ancora.
Il latte artificiale, quindi, potrebbe scomparire oppure essere dato in altro orario. Pertanto, al momento della introduzione regolare della seconda pappa serale, potrà rimanere solo il latte materno dopo cena, se il bimbo lo richiedesse, ma nessuna poppata di latte artificiale, il quale, in mancanza di latte materno, rimarrebbe a colazione e a merenda ma se possibile non più di due volte al giorno.
Se somministri vitamina D alla bimba prova a sospenderla per alcuni giorni.
Nel brodo vegetale prova ad introdurre anche uno o due cuori di carciofo – mi raccomando mai le foglie, anche se tenere – e un mezzo cucchiaio di lenticchie decorticate, ma sempre nell’insieme di tutte le verdure delle quali verrà data solo una piccola parte sotto forma di passato (due cucchiai).
Un caro saluto, Daniela