Ipotiroidismo congenito e celiachia

 

 

Gentile dottoressa,

 

le scrivo per mia nipote di 18 mesi nata con un solo, piccolo abbozzo di tiroide. Assume Eutirox tutti i giorni in base ai dosaggi che le prescrive l’endocrinologo infantile dalla nascita. Dalle sue analisi del sangue risulta sempre anemica, assume ferro ed acido folico da più di un anno ma le analisi, insieme ai dosaggi tiroidei, peggiorano, oltre ad essere la bambina molto nervosa ed inappetente.

 

Il pediatra le prospetta la diagnosi di celiachia. Mia sorella, forse sbagliando, una settimana prima di farle il prelievo inizia a farle seguire la dieta per celiaci. La bambina inizia in pochissimi giorni a star meglio, mangia molto di più, è meno nervosa ed ha la pancia sgonfia. Il problema? Dalle analisi la celiachia risulta negativa e il medico dice che una settimana di dieta è troppo poco per influire. Ricomincia a mangiare normalmente e ricominciano i disturbi.

 

Mi chiedo: è possibile che avendo il metabolismo accelerato per i dosaggi dell’Eutirox il suo intestino abbia beneficiato così in fretta di quella dieta? Mi dia il suo parere per favore perché sembriamo essere solo noi quelli a pensare di fare ulteriori indagini per la celiachia.

 

La ringrazio infinitamente e mi scuso per la lunghezza della lettera.

 

Rachele

 

 

 

 

La malattia celiaca è piuttosto frequente nei bambini che soffrono di problemi tiroidei e per di più le analisi specifiche per la celiachia possono risultare falsamente negative sotto i due anni di vita pur in presenza della malattia per una scarsa capacità del bambino così piccolo di produrre autoanticorpi o per una fisiologica transitoria carenza di immunoglobuline A.

 

A questi dubbi si aggiunge una dieta priva di glutine che può avere ulteriormente falsato il quadro, anche se una sola settimana mi sembra un po’ poco per dare molta importanza alla dieta nella modificazione delle risposte delle analisi.

 

Comunque, quando un bimbo, anche sotto i due anni, presenta sintomi molto suggestivi di celiachia, le analisi importanti da eseguire sono tTG, cioè gli anticorpi transglutaminasi e gli AGA, sia IgA che IgG. A questi, volendo, si possono associare le ricerche genetiche del complesso HLA-II DQ2 e DQ8, che risultano positivi in circa l’80-90% dei soggetti celiaci. Se i valori di tTG, cioè degli anticorpi transglutaminasi risultassero positivi, cioè attorno a 10 volte il valore di riferimento stabilito dal laboratorio dove sono state eseguite le analisi e se, per di più, oltre alla sintomatologia gastroenterica sospetta e all’anemia ferripriva, anche DQ2 e DQ8 o almeno uno dei due fossero positiivi, la diagnosi sarebbe certa anche senza bisogno di eseguire una biopsia intestinale.

 

Meglio tenere a dieta libera la bimba prima di queste analisi salvo poi ad eliminare il glutine dopo. Se le analisi risultassero alterate ma non in modo così evidente, cioè non con valori 10 volte superiori al riferimento ma DQ2 e DQ8 fossero positivi, in presenza di sintomi clinici io inizierei comunque la dieta priva di glutine e mi affiderei ad un buon centro di gastroenterologia per fare seguire la bimba e decidere eventualmente la biopsia intestinale. Concordo, quindi, con i tuoi dubbi.

 

Un caro saluto, Daniela

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