Latte d’asina a tre mesi

Gentile dottoressa,

sono la mamma di Camilla una bimba di 3 mesi, visto che la volta scorsa è stata molto esaustiva, mi permetto di chiederle un ulteriore informazione. Io sto dando a Camilla oltre al latte formulato, il latte d’asina in quanto solo con quello formulato non va di corpo ed il mio non basta più per diluire quello artificiale. È stata una scelta mia in quanto il mio pediatra mi avrebbe consigliato il clisterino ogni 4 giorni e a me non sembrava il caso. Con questo latte Camilla va di corpo regolarmente.

Secondo lei ci sono controindicazioni?

Il latte proviene dal consorzio italiano ed èpastorizzato.

Grazie.

Francesca

Tra i vari mammiferi, l’asina è quello che produce il latte più simile come composizione a quello di donna. Simile ma non uguale. Infatti, per un neonato umano, la quantità di proteine contenute nel latte di asina, anche se decisamente inferiore rispetto a quella del latte di mucca, è sempre un po’ troppo alta nonostante il rapporto tra caseina e albumina sia uno dei migliori. Il latte di asina, inoltre, contiene molto lattosio, come il latte di donna e risulta per questo motivo molto appetibile. Il difetto che ha per l’alimentazione di un lattante umano è una relativa carenza di grassi, pertanto, alimentando un bambino con latte di capra bisognerebbe arricchire l’alimentazione con omega 3 e omega 6, cioè con acidi grassi pilinsaturi a media catena. Essi sono contenuti in buona quantità nel latte di asina ma sono insufficienti per l’uomo.

Purtroppo un altro difetto del latte d’asina – difetto per i neonati e i lattanti ma non per le persone adulte e per i bambini più grandicelli – è la scarsità di colesterolo che è un elemento molto importante per lo sviluppo delle cellule nervose del cervello del lattantino. Il colesterolo non a caso è contenuto in grandi quantità nel latte materno. Per il resto, il rapporto calcio-fosforo del latte di asina è ottimale e predispone ad una buona assimilazione del calcio, il contenuto di lisozima è ottimale e anche altri sali minerali, oligoelementi e vitamine sono contenuti in quantità soddisfacente. Le considerazioni a sfavore del latte di asina, però, ci sono. Innanzitutto si tratta pur sempre di un latte di un mammifero diverso dall’uomo, pertanto, anche se più raramente, pur sempre potenzialmente allergizzante con l’andare del tempo e con la sempre maggiore diffusione che questo latte potrebbe avere. Inoltre la sua composizione è variabile ed è molto diversa in base alle settimane di allattamento, cioè di prelevamento del latte dell’animale rispetto al parto. Pertanto, bevendo latte d’asina, anche se pastorizzato quindi composto da un pool di latti provenienti da diversi animali, non si potrà mai sapere con certezza cosa si sta dando da bere al proprio figlio.

Infine, non ci sono ancora studi sufficientemente approfonditi sull’utilizzo del latte di asina in bambini così piccoli, cioè sotto i sei mesi o sotto l’anno di vita. Pertanto, il latte di asina, pur essendo uno dei migliori latti eterologhi che si possono somministrare ad un bambino che non può usufruire di latte materno andrebbe da una parte leggermente diluito per ridurre la quota proteica lievemente eccedente rispetto al latte materno e dall’altra andrebbe arricchito con acidi grassi mct polinsaturi e anche così facendo non si risolverebbe il problema della carenza in colesterolo. Ho qualche dubbio sulla utilità di darlo ad una bimba di tre mesi solo per risolvere la sua stitichezza da latte artificiale, inconveniente che potrebbe essere risolto anche arricchendo il latte artificiale con maltodestrine come il nidex oppure utilizzando un latte arricchito di probiotici. Però, se tale stitichezza fosse dovuta, come a volte succede, ad una allergia o intolleranza alle proteine vaccine contenute nel latte artificiale, la soluzione del latte di asina sarebbe da appoggiare.

Nel tuo caso, però, così facendo la bimba sta assumendo tre tipi di proteine: quelle del latte materno, quelle del latte di mucca adattato e quelle del latte di asina e non mi sembra un metodo molto ortodosso di procedere. Quindi in linea teorica avrei qualche dubbio su questo allattamento "multietnico" e preferirei che tu scegliessi di integrare il tuo latte con un solo tipo di latte proveniente da altro mammifero, preferendo quello in polvere, di composizione più certa ed equilibrata, come prima scelta ed eventualmente quello di asina adeguatamente arricchito qualora il latte in polvere causasse inconvenienti mal sopportabili o creasse allergia. Ma, ripeto, il mio è un ni, non un vero e proprio no.

Un caro saluto, Daniela

 

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