Gentile dott.ssa,
ho raggruppato un paio di problemi e glieli sottopongo sempre con grande fiducia: mio figlio, 5 mesi, da quasi subito allattato artificialmente, prima con Humana 1 e poi con Humana plus, è cresciuto benissimo senza problemi neanche di stitichezza.
Dal prossimo mese passerò al latte di proseguimento: secondo lei è possibile pensare di cambiare latte? (l’Humana costa un occhio della testa e io dopo 5 mesi sono già orba) oppure dal momento che è andato così bene non è assolutamente il caso di rischiare?
Svezzamento: da qualche giorno ho iniziato con le pappe, non è proprio entusiasta ma tutto sommato penso che con pazienza piano piano si andrà avanti, solo che ho l’impressione che lui non consideri la pappa un cibo, cioè anche quando mangia una buona parte della porzione, dopo massimo un’ora e mezza vuole il latte come se non avesse proprio mangiato.
Io non so se devo darglielo o meno… Certo non ha problemi di digestione perché poi non ha alcun disturbo, che fare?
Come sempre grazie.
Per quanto riguarda il latte di proseguimento, cioè il latte numero 2, corri pure subito ai ripari e approfitta del cambio di latte per sceglierne uno più economico perché, a parte la supplementazione con probiotici e omega 3 e 6, non presente, comunque, in tutti i latti dal nome famoso con corrispondente prezzo altrettanto "famoso", i latti più economici lo sono soltanto perché meno conosciuti, non legati a particolari multinazionali, con meno costi pubblicitari, venduti anche nella grande distribuzione e non soltanto in farmacia (con relativo ricarico di prezzo), ma dal punto di vista nutrizionale sono assolutamente equivalenti.
Se proprio vorrai, potrai somministrare probiotici e fermenti lattici separatamente e con una spesa decisamente minima e, per quanto riguarda gli omega 3 e 6, con l’alimentazione più ricca e varia dello svezzamento e con l’olio di oliva e di mais, con l’introduzione del pesce quando sarà il momento ed eventualmente con un integratore che li contenga, di frutta e verdure, specie se fresche, li troverà comunque.
Per quanto riguarda il non considerare il pasto a cucchiaio come un vero pasto: un po’ dipende dal fatto che le prime pappe non sono sostanziose perché, oltre ai cereali precotti, non contengono molte calorie perché non c’è carne, c’è poco parmigiano o non c’è per niente, non c’è passato di verdure e c’è poco olio, e un po’ dipende dall’abitudine psicologica di considerare la suzione alla tettarella e il sapore gratificante e dolce del latte come causa del benessere dovuto alla sazietà di fine poppata, per cui il lattante ancora piccolino è abituato a sentirsi sazio, cioè gratificato, solo dopo avere messo in atto il meccanismo della suzione e aver gustato il sapore dolce.
Se la pappa fosse dolce, infatti, il bimbo si sentirebbe psicologicamente più gratificato e soddisfatto e forse non cercherebbe il latte così insistentemente. Io lo gratificherei ancora per qualche giorno o settimana con un po’ di latte nel biberon, diminuendo piano piano le quantità. Il consiglio è, comunque, quello di fare un solo cambiamento alla volta, cioè prima lo abitui alla pappa poi cambi il tipo di latte o viceversa. Quando tutte le due o tre poppate di latte numero uno saranno sostituite da latte numero due dovrai, però, stare attenta a non eccedere nel latte fuori pasto perché il 2 è più sostanzioso e si digerisce un po’ più lentamente.
Un caro saluto,
Daniela