Orzaiolo: che fare?

Salve dottoressa,

ho una bambina di tre anni e mezzo. La pediatra, visitandola, ha detto che ha un picolo orzaiolo dentro l’occhio sinistro ma non mi ha dato cura. Eppure mi hanno detto che dovrebbe essere trattato con antibiotico. È possibile che passi da solo senza cure?

Grazie a presto.

Rosalia

 


L’orzaiolo è un ascesso che si forma sul bordo palpebrale nelle vicinanze del bulbo pilifero di un pelo delle ciglia: esso dipende dall’infiammazione che spesso esita in suppurazione di determinate ghiandole situate nelle immediate vicinanza del bulbo delle ciglia: le ghiandole di Zeiss se l’orzaiolo è esterno e le ghiandole di Meibonio se l’orzaiolo si sviluppa sulla superficie interna della palpebra (forma più fastidiosa che può complicarsi anche con una congiuntivite).

Trattandosi di un piccolo ascesso, inizialmente chiuso, non sempre, almeno all’inizio, viene curato con terapie locali a base di colliri o pomate antibiotiche, ma solo con impacchi caldi o tiepidi a base di soluzione fisiologica sterile con o senza camomilla o malva. Si possono preparare in casa facendo bollire per almeno venti minuti mezzo litro di acqua con due cucchiaini di sale e un sacchetto di camomilla.

Quando l’acqua è stiepidita si possono fare impacchi almeno 4 volte al giorno nella speranza che essi favoriscano ed accelerino l’apertura del piccolo ascesso e la fuoriuscita del pus.

Se l’orzaiolo è interno, cioè interessa una ghiandola di Meibonio e vi è una congiuntivite associata, si consiglia di applicare anche una pomata antibiotica o un collirio antibiotico idoneo per curare i più comuni germi che possono dare origine all’orzaiolo che, solitamente, sono gli stafilococchi.

Ma se l’orzaiolo è esterno e interessa soltanto la palpebra e per di più è chiuso, le pomate antibiotiche non riuscirebbero a penetrarlo e men che mai i colliri, sicché si prescrivono, inizialmente, solo gli impacchi caldi con acqua e sale per accelerare la suppurazione e la rottura dell’ascesso; solo dopo, per alcuni giorni, si potrà prescrivere una pomata antibiotica per evitare che il pus eventualmente fuoriuscito infetti la congiuntiva.

Un caro saluto,

Daniela

 

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