Buongiorno,
sono la mamma di Francesco, un bimbo di otto mesi lungo 72 cm, che pesa 8600 gr.
In questo ultimo periodo ho un problema con il sonno di Francesco. Appena si addormenta in qualsiasi ora del giorno, mattina, pomeriggio e sera, il primo sonno viene interrotto da un pianto improvviso. Piange con occhi chiusi, tanto che a volte gli manca il fiato.
Corro nella sua cameretta, lo coccolo e riparte a dormire tranquillo.
L’ho portato dal pediatra e tutto è a posto. Cosa può essere? Non riesco a capire cosa possa provocare quel pianto improvviso.
Grazie
LA76
È molto difficile inquadrare un disturbo del sonno in un bambino così piccolo con i pochi dati forniti: al di là di quello che si può escludere dopo avere visitato il bambino, infatti, per giustificare i risvegli nel sonno, anzi, da come ho capito, nella prima parte del sonno, si devono comunque prendere in considerazione il reflusso gastroesofageo, il senso di panico generato da apnee nel sonno prolungate con sensazione di fame d’aria, il senso di tensione addominale dovuto a intolleranza alimentare, solitamente intolleranza o allergia alle proteine del latte vaccino oppure qualche intolleranza a un nuovo alimento introdotto nell’alimentazione oppure semplice disturbo della regolazione e della funzionalità dei meccanismi biochimici ed ormonali che regolano lo stato di rilassamento e di veglia dell’organismo (serotonina e altri).
Vi possono essere, poi, disturbi comportamentali come l’abitudine di addormentare il bambino in braccio e metterlo nel lettino in un secondo tempo o addormentare il bambino nel lettone per poi spostarlo nel suo lettino, oppure situazioni stressanti per il bambino come la ripresa del lavoro da parte della mamma con suo conseguente allontanamento, la presenza di una persona diversa da quelle solite vicina al bambino, un cambiamento di casa o di abitudini, una atmosfera famigliare tesa e poco serena.
Il bambino potrebbe avere subito o vissuto un trauma come una forte paura o una caduta accidentale oppure semplicemente, avendo otto mesi, essere nella delicata fase in cui prende coscienza di non essere più in totale simbiosi con la mamma ma di definirsi come individuo a se stante, diverso e separato da lei, con tutto quello che comporta in termini di angoscia di separazione e paura o rifiuto dell’estraneo che non sia la madre che ora si definisce come oggetto privilegiato del suo amore.
Data l’età, sono portata ad escludere i terrori notturni perché tendono a manifestarsi dopo il secondo anno di vita, così come gli incubi o altre parasonnie più tipiche di altre età.
Resterebbero le fitte alle gengive legate alla dentizione, acuite, a volte, nel sonno a causa della tendenza che alcuni bambini hanno a mantenere le mascelle molto serrate tra loro quando dormono.
Come vedi, quindi, l’inquadramento di questo atteggiamento non è facile senza un approfondito colloquio preliminare con il genitore. Bisogna ricordare anche la famigliarità che ci può essere in questi disturbi del sonno in età evolutiva chiedendo ai nonni, per esempio, se i genitori del bimbo, quando avevano la stressa età, hanno manifestato gli stessi comportamenti.
Un caro saluto,
Daniela