RCP: massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca

 

Buongiorno dottoressa,

vorrei avere il suo consulto su una manovra di pronto soccorso.

Durante la rcp quale è la giusta alternanza tra massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca?

Inoltre quale è la procedura più rapida per trovare il punto sul quale effettuare le compressione e da quale età si pratica il massaggio con due mani?

E se il bambino ha ingerito qualcosa che gli ostruisce le vie respiratorie (acqua,solidi) ma è cosciente si procede sempre con compressioni e insufflazioni?

Spero che riesca a soddisfare questa mia curiosità.

Arrivederci, Letizia

Si tratta di domande molto specifiche che mi fanno intuire che sei "del mestiere " o lo stai per diventare, quindi non so bene a che livello tu ti aspetti le risposte. Dovendo rispondere in modo completo, da manuale, la mia risposta, specialmente senza l’ausilio di foto, disegni o video, sarebbe lunga, allora ho pensato a risposte molto sintetiche, fermo restando che se desideri altri approfondimenti, nei limiti della mia esperienza, sono sempre a tua disposizione.

Durante la rianimazione cardio polmonare, normalmente, quando mancano sia attività cardiaca che respiratoria, si pratica in media per due minuti di seguito il massaggio cardiaco con una media di 100 atti al minuto (nel neonato anche 120) alternati ad alcune insufflazioni bocca-bocca se il bambino ha più di un anno, cioè con bocca aperta e naso chiuso, e bocca- naso- bocca se il bambino ha da 0 mesi ad un anno, cioè non si tappa il naso perché il bambino piccolo non è capace di respirare con la bocca. L’alternanza tra compressioni toraciche sullo sterno e insufflazioni di aria bocca a bocca oppure con mini ambu è variabile in base all’età e alla capacità del soccorritore.

Di solito si consigliano 20,30 compressioni cardiache con frequenza media di 100 atti al minuto, cioè una ogni mezzo secondo più o meno e due insufflazioni di aria, ma nei bambini molto piccoli e in presenza di persone esperte di rianimazione il rapporto può anche essere di 15 compressioni toraciche ogni 2 insufflazioni e nei neonati anche meno, cioè dalle 5 alle 10 compressioni ogni due insufflazioni, ma sempre con la stessa frequenza per quanto riguarda le compressioni sternali. Dopo due minuti di queste sequenze si smette per rivalutare il bambino, controllare il polso, il respiro e lo stato di coscienza.

Se nulla è cambiato si ricomincia un secondo ciclo uguale ma se al terzo ciclo al massimo, nulla continua a cambiare, se vi è la possibilità, è necessario arrivare a manovre rianimatorie più spinte incluso, magari, il defibrillatore.

Per quanto riguarda il massaggio cardiaco, esso può essere praticato praticamente sempre con due mani, solo che si utilizzeranno due dita per ogni mano in un bambino di pochi mesi (di solito indice e medio) e tutte le dita di entrambe le mani nei soggetti più grandi oppure i palmi delle mani sovrapposte. In neonati e in bambini di pochi mesi si può anche utilizzare i due pollici per le compressioni sullo sterno e le altre quattro dita per la spinta in avanti del torace dalla schiena in avanti prendendo il torace " a pinza "sui fianchi con entrambe le mani (non so se mi sono spiegata bene).

Per localizzare il punto idoneo dello sterno dove comprimere è molto facile: nel neonato si trova più o meno a metà di una linea virtuale orizzontale che va da una areola mammaria all’altra, nel bambino più grande si localizza la punta o estremità inferiore dello sterno e si risale di due centimetri al massimo. Le compressioni toraciche devono essere tali da deprimere la gabbia toracica per un terzo del suo spessore. Naturalmente in un bambino molto piccolo, cioè neonato o lattante di pochi mesi, possono anche bastare due o tre dita di una sola mano per le compressioni sternali per avere l’altra mano libera per tenere ben posizionato il bimbo.

Per quanto riguarda la disostruzione delle vie respiratorie in caso di inalazione di corpo estraneo, la prima cosa da fare è la manovra di Heimlich. Se il bimbo è cosciente lo si fa tossire, se tossisce spontaneamente lo si lascia tossire e solo in casi estremi si introduce un dito in bocca a gancio per tentare di estrarre il corpo estraneo quando si ha la fondata certezza che sia bloccato in gola e che il dito sia in grado di agganciarlo, altrimenti questa manovra potrebbe essere più dannosa che utile rimandando il corpo estraneo più in profondità. Se il bimbo è cosciente ma non respira, se è piccolo, di pochi mesi, lo si adagia in posizione prona sulle ginocchia con le gambe verso la pancia del soccorritore e la testa un po’ più in basso tra le due ginocchia e si danno 5 colpi decisi al centro della schiena con direzione leggermente obliqua dal basso verso l’alto e dal lato della mano verso l’altro lato. Se dopo 5 colpi il bambino non espelle nulla lo si posiziona supino e si localizza un punto a livello dell’epigastrio a metà strada tra l’ombelico e la punta dello sterno.

Su questo punto di appoggia il pugno chiuso di una mano, con il pollice chiuso tra le altre 4 dita e si ricopre il pugno con l’altra mano, come il gioco della morra cinese tra la pietra e la carta, se conosci il gioco. Poi si applicano 5 colpi netti tipo compressione brusca, sempre dal basso verso l’alto, cioè dall’ombelico verso lo sterno o meglio verso il diaframma. Se il bambino è grande lo si lascia in piedi, con la testa e il tronco leggermente reclinati in avanti in modo che la trachea sia in linea con lo sbocco nel cavo orale e, posizionandosi in piedi dietro di lui, si danno prima 5 colpi sulla schiena con le stesse modalità descritte prima con la zona del palmo della mano vicina al polso (confesso che ora non ricordo come si chiama) poi, sempre restando dietro al bambino, lo si abbraccia posizionando le mani a pugno o meglio una a pugno e l’altra avvolta sul pugno sempre tra l’ombelico e la punta inferiore dello sterno e si stringe con colpi netti e vigorosi per 5 volte comprimendo l’addome del bambino sempre con direzione della compressione obliqua dal basso verso il diaframma.

Se 5 colpi sulla schiena più 5 colpi sull’addome non risolvono il problema di può proseguire con alcuni altri colpi ma se il bimbo continua a non respirare con probabilità a questo punto avrà perso i sensi e allora bisogna smettere con questa manovra e iniziare con l’rcp, almeno fino all’arrivo di rinforzi, ossigeno, aspiratore, broncoscopia ecc., ecc.

Spero di essere stata chiara, anche se, a dire la verità, un medico rianimatore avrebbe potuto risponderti più compiutamente. Comunque l’argomento è molto interessante e molto utile e non sarebbe male pensare ad un articolo da mettere sul sito.

Un caro saluto, Daniela

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