Buongiorno,
ho unbimbo di 27 mesi celiaco. È stato diagnosticato più di 6 mesi fa. Fortunatamente al controllo degli anticorpi dopo 6 mesi dalla diagnosi e quindi con dieta aglutinata è risultato negativo. Il mio dilemma è che si rifiuta di assumere qualsiasi cibo che non sia latte: non mastica niente, lecca solo.
Inizialmente con la dieta mangiava pappine e ha messo un po’ di peso, ora pesa neanche 12kg e si"schifa"del cibo: sia a toccarlo sia a mangiarlo. L’abbiamo sottoposto ad una visita foniatrica per escludere malformazioni fisiche,e gli abbiamo somministrato vitamine: nessun risultato.
Non sappiamo più cosa fare e come gestire la situazione.
Ringraziandola in anticipo le porgo i miei distinti saluti
La dieta per celiaci, benché restrittiva per quanto riguarda alcuni alimenti, non è poi così drammatica e non dovrebbe compromettere in modo significativo l’appetibilità dei cibi. Pertanto penso che il tuo bimbo sia inappetente o rifiuti i cibi in buona parte "a priori" e non perché sia celiaco e non possa assumere grano ecc., ecc. Si tratta di razionalizzare la sua alimentazione, di evitare di assecondarlo con troppo latte più o meno arricchito con i suoi biscotti o con altri cibi che preferisce in sostituzione di quelli che rifiuta, di tenerlo piuttosto ad orario senza fuori pasto e di avere anche un pizzico di fantasia nel dare gusto ai suoi alimenti.
Se il problema fosse la consistenza dei cibi e non il loro sapore, potresti assecondarlo solo parzialmente, iniziando con cibi omogenei via via più densi, con piccoli pezzi di formaggio messi sul suo piatto senza imboccarlo e così via. Si dovrebbe trattare di un discorso di educazione più che di scelta degli alimenti. Attualmente i negozi che vendono prodotti per celiaci offrono sapori più gustosi di un tempo. Forse il bimbo risente di una certa ansia nata dal suo problema,che forse fai fatica ad accettare perché scoperto da poco, che puoi trasmettergli anche inconsciamente.
Mi posso sbagliare ma io non metterei in relazione i due problemi – rifiuto dell’alimentazione e celiachia – o per lo meno non completamente e cercherei di fare uno sforzo sia per accettare la realtà che per accettare il modo di fare del bimbo, senz’altro snervante per te ma che, con questo modo di fare potrebbe volerti comunicare qualcosa come, per esempio, "non assillarmi troppo" oppure "cerca di capirmi di più. Per quanto riguarda i miei gusti e la mia reale capacità di masticare" e via discorrendo… Forse sarebbe utile anche il consiglio di un pedagogista più che di un pediatra.
Un caro saluto, Daniela