Sbatte gli occhi

 

Buongiorno dottoressa,

le scrivo per un problema del mio bimbo di 30 mesi. A volte capita che batte gli occhi (apre e chiude per 5/6 volte di seguito). Non lo fa spessissimo ma ora che ho iniziato a farci caso, lo noto. Da che può dipendere? Può essere un problema passeggero? La ringrazio per la sua cortese risposta.

I tic nei bambini sono manifestazioni relativamente frequenti e nella stragrande percentuale dei casi dall’inizio della loro comparsa scompaiono in pochi mesi. Di solito sono l’espressione involontaria di qualche tensione emotiva interna inespressa o inconscia o di qualche disagio: bambino sensibile e intelligente dal quale si pretende molto sia dal punto di vista educativo che di rendimento scolastico, bambino che vive alcune tensioni come gelosia per un fratello o per uno dei genitori, allontanamento anche momentaneo di una figura di riferimento alla quale era abituato e che gli dava sicurezza, come una nonna, inserimento all’asilo, cambio di maestra alla quale era abituato e così via.

Anche in una fase di convalescenza dopo una malattia il bambino può sentirsi poco a suo agio, più fiacco e più fragile e può sviluppare dei tic transitori. Bisogna osservare il problema senza farlo pesare al bambino e senza focalizzare la propria e la sua attenzione sul problema, bisogna ascoltare il piccolo, farlo parlare, raccogliere le sue confidenze, farlo disegnare, farlo rilassare portandolo spesso fuori a sfogarsi all’aria aperta, non lasciare che stia troppo tempo davanti al televisore o ai cartoni e, al limite, qualora il problema tendesse a peggiorare, chiedere consiglio ad uno psicologo.

Molto più raramente i tic dei bambini riconoscono una base organica neurologica o infettiva o autoimmune ma in questi casi non sarebbero isolati e limitati ad un solo fascio muscolare come i muscoli delle palpebre ma spesso associati ad altri movimenti involontari più complessi. Osserva il bimbo per uno o due mesi e cerca di fare in modo che possa esternare o verbalizzare un suo eventuale disagio: se il problema dovesse intensificarsi ne potrai riparlare con il tuo pediatra oppure con uno psicologo e in ultima analisi con un neurologo.

Un caro saluto, Daniela

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