Carissima dottoressa,
ho una figlia di 7 anni e ha già contratto 6 volte la scarlattina, è sempre stata curata con Augmentin ed è stata diagnosticata con tampone a risposta immediata che possiede il pediatra e con l’eruzione e tutti i sintomi che la scarlattina comporta: io mi accorgo che ha la scarlattina perché la bimba inizia a vomitare, ad avere la febbre e l’eruzione cutanea e lingua fragola.
Due settimane fa la bambina ha avuto nasea e mal di testa per mezza mattina poi tutto è tornato nella norma; io allora le ho fatto un tampone faringeo di cui ho avuto risposta solo oggi 31/01/08: positiva allo streptococcus pyogenes, gli antibiotici a cui è risultata sensibile sono: ampicillina, cefalotina, eritromicine, fosfomicine, imipenem, nitrofurantoine, penicillina G, piperacillina, tetracicline, vancomicina, teicoplanim.
Ho parlato col pediatra che mi ha risposto che gli antibiotici sopra elencati sono vecchissimi e che l’Augmentin è il più indicato.
Domanda: come è possibile che nonostante continui a darle l’augmentin la bambina continui sempre a prendere lo steptococcus? Inoltre stando ora la bimba bene, anche se il tampone è positivo, devo iniziare comunque terapia antibiotica di 10 gg e tenerla a casa da scuola e astenerla da attività sportiva ? Inoltre è il caso di farla visitare da un otorino?
Scusi per le troppe domande ma sono un pò preoccupata.
Cordiali saluti
Michela
Cara Michela,
la scarlattina è dovuta ad una infezione di alcuni tipi di streptococco capaci di produrre una particolare tossina chiamata eritrogenica proprio perché induce quel particolare esantema che conferisce una colorazione diffusamente rosa alla pelle dei soggetti affetti.
Ora, di tossine eritrogeniche se ne conoscono solo tre tipi, pertanto la scarlattina, pur potendo ritornare più volte nello stesso soggetto, dovrebbe non ripetersi per più di tre volte.
Sei volte la scarlattina in una bambina ancora piuttosto piccola mi pare un’evento raro, anzi straordinario. Ammesso che si sia trattato di scarlattina tutte le volte, non posso che pensare a due eventualità: o la bimba non è costituzionalmente capace di produrre anticorpi durevoli contro lo streptococco dopo una scarlattina (o una qualsiasi altra infezione streptococcica) e quindi, pur producendoli regolarmente dopo la malattia, dopo alcuni mesi si sono già esauriti ed è come se non l’avesse mai avuta, oppure l’immediata terapia antibiotica che sicuramente effettuerà ogni volta stronca talmente bene e rapidamente la malattia sul nascere che non lascia il tempo all’organismo della bambina di produrre gli anticorpi specifici e anche in questo caso, ogni volta che viene in contatto con uno streptococco con tossina eritrogenica si rifà una bella scarlattina come se fosse la prima volta. Non vedo altre spiegazioni.
Di streptococchi ve ne sono tantissime varietà, quindi le infezioni streptococciche possono tranquillamente ritornare anche spesso in uno stesso soggetto sotto forma, magari, di tonsillite una volta, di scarlattina una seconda volta, di infezione cutanea o otite o bronchite una successiva volta e così via, e questo senza che ci si debba insospettire e pensare ad una carente produzione anticorpale o ad una loro vita breve. Però il fatto che ogni volta, dopo le prime tre volte, sia sempre scarlattina, questo sì che quantomeno dovrebbe far pensare. Sarebbe interessante per me sapere quanto tempo passa tra una scarlattina e la successiva, perché se passano solo alcune settimane, potrebbe avere una reinfezione con propri batteri che si moltiplicano sulle sue tonsille o comunque nel faringe, anche se mi sembra una ipotesi remota. Ma sarebbe bene studiare meglio la piccola per valutare l’opportunità di somministrare antibiotico per un tempo piuttosto lungo in modo da sradicare qualsiasi probabile focolaio batterico residuo, evitare ricadute della malattia a breve intervallo di tempo dalla precedente e scongiurare così eventuali complicazioni reumatiche o cardiache che, comunque, si presentano solo se il soggetto è predisposto.
Ora, per tornare al tuo specifico problema, io come minimo rifarei un tampone faringeo per ricerca streptococco piogene anche se la bimba sta bene. Lo farei in modo tradizionale, in laboratorio, perché la metodica tradizionale è ancora più sensibile e esatta del test rapido utilizzato in ambulatorio.
Se dovesse risultare positivo anche in pieno benessere della bimba, personalmente, inizierei la terapia antibiotica e la farei durare almeno 10 gg, ma contemporaneamente, se la bimba non le ha mai fatte prima, penserei di praticare alcune analisi di base come emocromo completo, VES, PCR, TAS (anche se sarà sicuramente alterato dopo una infezione da streptococco), immunoelettroforesi, elettroforesi proteica e, volendo, anche RA test, esame urine ecc.
Però so che non tutti i colleghi sono d’accordo nel prescrivere antibiotico in presenza di un tampone positivo ma senza sintomatologia: lo streptococco è talmente frequente che se tutti i bambini, in un certo momento, facessero un tampone anche in pieno benessere, una altissima percentuale risulterebbe positiva allo streptococco e non è pensabile di dare così tanto antibiotico a tutti.
Nel tuo caso, però, ci sono stati troppi episodi di malattia per non approfondire un po’ il problema. L’assenza da scuola e la sospensione dell’attività sportiva sono volte a non stressare la bimba, a tenerla a riposo e ad evitare che si reinfetti continuamente.
Ma per quanto tempo? In teoria dovrebbe essere per tutta la stagione invernale. Tienila comunque a riposo e valuta l’opportunità di approfittare di questa assenza da scuola per sottoporla ad alcune analisi.
Il parere di un otorino può essere sempre utile, purché sia coscienzioso e non interventista a tutti i costi (nel senso che non dica che è necessario togliere le tonsille a tutti i costi, anche se in certi casi, se le tonsille sono focolai cronici di batteri, può essere opportuno arrivare anche a toglierle).
Un caro saluto,
Daniela
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