Carissima dottoressa,
sono la mamma di quella bimba di 4 anni che sviluppa spesso quella tosse così violenta ad ogni raffreddore.
Finalmente, forse, abbiamo capito cosa ha: la Sindrome di ipersensibilità ai recettori della
tosse.
Dopo varie ricerche su internet sono arrivata a questa conclusione: tosse che si scatena ad ogni raffreddore, incoercibile, squassante, autoamplificante, quando arriva non si dorme più, non responsiva ad alcun farmaco se non alla paracodina in dosi generose e a volte al cortisonico per bocca, dura dai 3 ai 5 giorni per poi diventare catarrale.
Il mio errore è che fino adesso sono intervenuta sempre con l’antibiotico, attribuendo ad esso la capacità di trasformare quella tosse così stizzosa in tosse grassa. Invece evidentemente era il suo decorso naturale.
Ora per sapere se mia figlia ne è davvero affetta, devo effettuare il TEST alla CAPSAICINA:
lei sa di che cosa si tratta, come viene effettuato e se può darmi qualche notizia in più su questa Sirt.
Mi devo preoccupare?
La ringrazio
Libera
Cara Libera,
in realtà la SIRT non è ancora scientificamente riconducibile ad una entità a se stante, cioè ad una sindrome ben definita. A tutt’oggi si è più propensi ad inquadrarla tra le tossi di tipo irritativo non meglio identificate presenti soprattutto in soggetti tendenzialmente allergici o che svilupperanno in futuro sintomi di allergia respiratoria o asma.
Uno dei motivi che portano a pensare questo, è il fatto che la SIRT risponde bene soltanto ai farmaci broncodilatatori, quelli utilizzati nelle crisi asmatiche e di broncospasmo, anche se il broncospasmo non è il sintomo principale della tosse da ipersensibilità dei recettori della tosse. Quando una tosse inizialmente secca e stizzosa, prevalentemente notturna o meno che sia, tende inevitabilmente, dopo pochi giorni dal suo inizio, a diventare grassa, è più logico pensare che si tratti di una tosse da infiammazione delle prime vie respiratorie di tipo infettivo – solitamente virale – in un soggetto particolarmente sensibile ad ogni minima variazione di stato dell’epitelio e della mucosa del suo albero respiratorio.
I bambini, si sa, sono quotidianamente in balia di infezioni virali, specialmente se in età pre-scolare: gran parte di loro reagisce prontamente a quasi tutte le aggressioni dei virus senza sviluppare sintomi apprezzabili se non una volta ogni 10 e più infezioni sub-cliniche (si scopre che stanno combattendo qualche infezione soltanto visitandoli a tappeto ogni giorno anche in stato di perfetto benessere e scoprendo spesso comunque faringe e tonsille molto infiammati o qualche rumore sospetto all’auscultazione del torace anche senza nessun sintomo esteriore); una piccola parte, invece, manifesta sintomi importanti anche in presenza di un minimo stato infiammatorio delle loro prime vie aeree o addirittura senza che si osservino evidenti processi infettivi in atto.
Però, eseguendo ricerche virologiche o batteriologiche a tappeto su tutti loro si scopre che quando la tosse inizia secca e stizzosa per due o tre giorni per poi maturare e diventare grassa e catarrale, quasi sempre è in concomitanza con un processo infettivo.
Il test alla capsaicina consiste essenzialmente nel fare annusare, o meglio, inalare, una preparazione di peperoncino (la capsaicina non è altro che una componente del peperoncino) a diluizione crescente, cominciando da diluizioni bassissime e osservando a quale diluizione si scatena la tosse.
Nei soggetti affetti da SIRT la tosse viene scatenata da diluizioni anche bassissime, incapaci di risultare irritanti per un soggetto "normale". Non lo giudico molto utile, per la verità.
Quello che mi sento di consigliarti, invece, è di provare a dare un broncodilatatore al prossimo episodio di tosse stizzosa, notturna o meno, della piccola, invece della solita codeina che, come hai già constatato, non risulta poi così tanto efficace. Qualora il broncodilatatore risultasse efficace più del cortisone e della codeina, anche in assenza di fischietto o sintomatologia di tipo asmatico, avrai potuto fare la diagnosi per via indiretta, salvo poi riservarti di fare valutare la bimba da un allergologo.
Prendi però questo solo come un consiglio e chiedi conferma sempre al tuo pediatra prima di qualsiasi iniziativa.
Un caro saluto,
Daniela
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