Buona sera gent.ma dott.ssa,
(è vero che non La conosco, ma il semplice fatto che si mette gratuitamente a disposizione di noi mamme, la rende gentilissima),
qualche giorno fa la mia bimba di 3 anni e mezzo ha avuto un calo di temperatura tra i 33.4 e i 34° (misurazione fatta con 2 termometri diversi entrambe digitali)… spiego brevemente:
si trascinava una febbricciola da gola arrossata da un paio di giorni – ce l’aveva più o meno a giorni alterni – con dei puntini rossi sul corpo che a volte erano visibili altre volte no…
Una sera le ho dato 7.5ml di tachipirina (pesa kg 13.5), dopo 4 ore le rimisuro la temperatura e mi dava 33.4 in un termometro e 34 in un altro.
Nel giro di tre ore l’abbiamo misurata diverse volte: era quella. Da precisare che durante il giorno e il giorno successivo all’episodio la temperatura era intorno ai 35, colore pallidissimo tipo giallognolo e occhiaie profondissime. La sua normale temperatura corporea aggira intorno ai 36.4.
Mi potrebbe dare delle delucidazioni in merito a questo caso? Mi devo preoccupare?
Ho associato tutto ad una stanchezza generale dovuta dalla febbre… ma i puntini rossi? E questa temperatura ballerina?
Non si può associare nemmeno alla tachipirina perché la temperatura era bassa anche durante il giorno vicino all’episodio (giorno prima e giorno dopo).
La ringrazio infinitamente per la disponibilità. Giovanna.
Io non posso valutare se la bimba ha avuto una malattia virale o batterica che le ha causato febbricola e il lieve esantema che mi descrivi, però posso dirti che le malattie virali si caratterizzano proprio per indurre a volte una febbre ad andamento capriccioso, con variazioni spontanee imprevedibili, aumenti repentini e altrettanto rapide diminuzioni per tutta la durata della malattia stessa; questo perché i virus possono alterare momentaneamente il centro cerebrale regolatore della temperatura corporea incaricato di mantenerla costante in base al fabbisogno di calore del soggetto. Pertanto, un soggetto, nel tuo caso una bambina, con una infezione virale in corso può andare incontro a rialzi febbrili più o meno importanti o anche lievi seguiti da abbassamenti anche sotto i valori considerati normali senza bisogno di somministrare antipiretici.
Quando, poi, si somministra un antipiretico, come nel tuo caso, anche quando la febbre non è molto alta e lo si somministra a dosaggio pieno, esso può fare effetto proprio nel momento in cui la febbre spontaneamente si sta abbassando da sola portando a collasso e ipotermia il soggetto, oppure semplicemente può fare il suo effetto normale ma se somministrato ad un bambino che non ne aveva bisogno, cioè che non aveva, in quel momento, una temperatura corporea superiore a 38,5°C, può, ovviamente, indurre ipotermia e tale situazione può persistere per ore e anche per alcuni giorni.
In questi casi non resta altro da fare che coprire di più il bambino – nel tuo caso la bimba – darle da bere bevande calde dolci e aspettare che l’effetto del farmaco o degli eventuali virus si esaurisca. Ti serva da monito per una prossima volta: mai dare la tachipirina, così familiare ma non sempre innocua, senza che sia decisamente necessario, specialmente nei bambini che sono più soggetti sia alle infezioni virali che alle alterazioni di funzionamento del centro della temperatura.
Per quanto riguarda i puntini rossi, cioè il probabile esantema: non posso pronunciarmi. Le malattie virali caratterizzate da esantema sono moltissime, dalle più conosciute e classificate alle più rare e in età infantile moltissimi virus che in bambini più grandicelli o in adulti non darebbero luogo ad un esantema in un bimbo piccolo possono manifestarsi anche in questo modo. Scarlattina, scarlattinetta, VI° malattia, esantema aspecifico, rosolia in forma molto lieve, rara ma possibile in seguito ad una sola dose di vaccino, ecc… La diagnosi può essere fatta solo visitando il bimbo nel momento dell’eruzione cutanea. Anche una allergia ad un determinato farmaco può provocare eruzione cutanea.
Un caro saluto, Daniela
salve.mi scuso in anticipo se sarò poco chiara.sono un po agitata,la mia bambina di tre anni non sta bene.inizia tutto con dei vomiti tre volte,giorno dopo febbre altalenante 37.8.38.0 cosi per tre o quattro giorni poi febbre che toccano i 40.5 tachipirina supposte 250 e arriva a 38.5 poi torna a 40 spaventata in quanto il pediatra non ci da nulla,.venerdi andiamo al pronto soccorso febbre 39 ci dicono che ha una placca quindi 7 giorni agumentin e tachipirina in sciroppo 125il martedi riandiamo dal pediatra lei dice che le placche sono due ma se non sono andate via con l antibiotico di smettere.analisi del sangue che ritirerò il 14 febbraio e nel fra tempo.? ora la febbre nn ce piu ma da martedi ha la temperatura a 35.8 36.00.mangia tranquillamente non gli fa male la gola ma è bianchina e la sua temperatura non è mai stata cosi bassa.mi ripeto scusi la poca chiarezza spero di essermi spiegata,sono preoccupata e nessuno risponde a i miei dubbi di mamma!grazie per l ascolto.viviana
E’ molto semplice: hai, probabilmente, abusato di tachipirina e adesso la bimba è andata in ipotermia. Non so quando potrà nascere una mamma capace di gestire al meglio l’ansia eccessiva che si scatena a causa della febbre del proprio piccolo. La febbre è solo un sintomo, non una malattia di per sé, pertanto non va ridotta per forza con antipiretici anzi, se non provoca disturbi eccessivi e fastidiosi, va lasciata agire, a meno che il bambino non sia soggetto a convulsioni febbrili. Le infezioni, specialmente quelle virali, come può essere l’influenza che probabilmente ha avuto la bimba anche se poi si è complicata con una tonsillite ( a meno che non si trattasse di mononucleosi), scatenano spesso febbri alte, relativamente poco sensibili agli antipiretici e soprattutto capricciose ed imprevedibili, il che significa che, somministrando antipiretici a go-go, essi possono continuare ad agire anche dopo molte ore dalla somministrazione quando, magari, la febbre e tutti i meccanismi che l’organismo stesso mette in moto per combatterla, hanno già fatto il loro corso e sta già diminuendo da sola. Una febbre non traqttata, infatti, non sale all’infinito ma è destinata comunque a diminuire spontaneamente appena i meccanismi biochimici fisiologici da essa stessa stimolati iniziano a fare effetto. Pertanto bisogna che le mamme imparino a tenere a bada l’ansia da febbre e, magari, prendano familiarità con i bagni di acqua tiepida, l’aumento della somministrazione di liquidi, l’abitudine di spogliare i bambini febbrili invece di vestirli ancora di più e imparino a ricorrere agli antipiretici solo in situazioni estreme, non tanto dettate dall’intensità della febbre quanto dallo stato di malessere provocato dalla febbre stessa. Ricordo che gli antipiretici sono solo dei sintomatici e non curano la malattia di fondo. Bisogna comunque dire che alcuni giorni di temperatura corporea più bassa del normale possono tranquillamente esserci dopo un febbrone anche in bambini che non hanno fatto uso di antipiretici proprio a causa di una transitoria sregolazione dei meccanismi fisiologici che hanno come compito quello di mantenere costante la temperatura corporea. Ma l’uso di antipiretici peggiora questa eventualità e può portare anche al collasso cardio circolatorio in alcuni casi, senza contare che la tachipirina stessa non è un farmaco privo di effetti collaterali potenzialmente importanti peggiori di quelli di una persistenza maggiore della febbre.